In Italia, i centri sociali, hanno saputo reinventarsi continuando a lavorare per una società più giusta, mettendo in campo diversi interventi per chi li attraversa ma anche per la cittadinanza: scuole di italiano per migranti, palestre popolari, spazi femministi, comitati cittadini contro le devastazioni ambientali nei territori, presidi di salute e lotta per il diritto alla casa e battaglie antifasciste.
Salvini, all’indomani delle mobilitazioni antifasciste di Bologna, ha definito i collettivi e i centri sociali scesi in piazza: «Zecche rosse, comunisti delinquenti, criminali da centro sociale», annunciando che avrebbe chiesto la chiusura dei centri sociali al Ministro dell’interno Piantedosi, aumentando l’ormai strutturale ostilità verso qualunque forma di dissenso da parte del governo. In un clima sempre più repressivo verso la libertà di manifestare, pesantemente criminalizzata dal Ddl sicur



