- Mille euro sono spiccioli per un partito. Ma ci sono spiccioli che pesano più di altri. Soprattutto se a versarli a un movimento politico è un’azienda tra i cui soci c’è un imprenditore condannato per reati di mafia e ha un fratello capo clan imparentato con il latitante dei latitanti: Matteo Messina Denaro.
- In questa storia di finanziamenti ai partiti ambientata nel cuore della Sicilia c’è anche un’altra anomalia: nella ditta, che si chiama Flott Spa, è presente con una quota persino lo stato, subentrato dopo una confisca effettuata secondo la normativa antimafia.
- Sul piano della forma, perciò, nulla da eccepire. Lascia certamente a desiderare la dimensione dell’opportunità politica.
Mille euro sono spiccioli per un partito. Ma ci sono spiccioli che pesano più di altri. Soprattutto se a versarli a un movimento politico, in questo caso l’articolazione siciliana della Lega di Matteo Salvini, è un’azienda tra i cui soci c’è un imprenditore condannato per reati di mafia e ha un fratello capo clan imparentato con il latitante dei latitanti: Matteo Messina Denaro, un fantasma da 29 anni, condannato anche per le stragi al tritolo del 1993 e 1994 firmate da Cosa nostra, la mafia si



