In un casolare a Novellara vicino la casa di Saman Abbas sono stati trovati alcuni resti umani. Sono in corso gli accertamenti da parte del Ris di Parma per capire se si tratta del corpo della giovane ragazza di origini pakistane che secondo gli inquirenti è stata uccisa tra la fine di aprile e il 1º maggio da alcuni suoi famigliari.

Il caso di Saman Abbas ha avuto un’accelerazione negli ultimi giorni dopo che lo scorso 15 novembre le forze dell’ordine del Pakistan hanno arrestato il padre Shabbar Abbas nella zona del Punjab dove si era rifugiato subito dopo la morte della figlia. Shabbar e la moglie sono accusati insieme ad altri famigliari di aver ucciso Saman Abbas. Sul movente gli inquirenti non hanno dubbi: la giovane ragazza non voleva sottostare a un matrimonio che i suoi famigliari le avevano combinato con un cugino in Pakistan.

L’INTERCETTAZIONE

Recentemente sono stati pubblicati alcuni estratti delle intercettazioni tra Shabbar Abbas e un suo parente. «Per me la dignità degli altri non è più importante della mia (...) io ho lasciato mio figlio in Italia (il fratello minorenne di Saman ndr). Ho ucciso mia figlia e sono venuto, non me ne frega nulla di nessuno», diceva Shabbar al parente nella telefonata intercettata di circa un anno fa, avvenuta dopo la morte di Saman quando si trovava già in Pakistan.

Il parente della telefonata è stato già sentito dai carabinieri il 25 giugno del 2021, ai quali ha riferito le parole di Abbas: «Io sono già rovinato – ha detto il padre di Saman – avete parlato di me in giro, non lascerò in pace la vostra famiglia». E ancora: «Io sono già morto, l’ho uccisa io, l’ho uccisa per la mia dignità e per il mio onore. Noi l’abbiamo uccisa», ha detto. Tuttavia non è ancora chiaro chi siano i complici anche se i sospetti ricadono sulla madre di Saman Abbas, Nazia Shaheen.

La prossima udienza

La prossima udienza del processo si terrà il 10 febbraio e vede coinvolte cinque persone. Oltre ai genitori di Saman Abbas anche suo zio Danish Hasnain e i due cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq arrestati tutti e tre tra Francia e Spagna nei mesi scorsi dove avevano cercato di scappare. Le accuse sono di omicidio e occultamento di cadavere.

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