Iva Zanicchi

La canzone è inascoltabile e datata almeno quanto la sua battutaccia a Drusilla («Tu hai qualcosa più di me…»), battutaccia che non sarebbe uscita non dico da Pillon, ma neppure dal bisnonno di Pillon. Una che ha condotto per anni Ok il prezzo è giusto ha forse imparato il prezzo di un chilo di pere, ma non conosce quello delle parole. Abbastanza grave. Voto 0

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Drusilla Foer

Drusilla Foer (Foto Matteo Rasero/LaPresse)

Mi stupisce lo stupore con cui si grida al miracolo perché da professionista e donna intelligente qual è, ha portato la sua intelligenza e il suo mestiere sul palco. Parlerei di conferma, non di rivelazione. E la ringrazio per averci risparmiato piagnistei facili, prendendo la (più) difficile strada della normalizzazione. Voto 9.

Achille Lauro

Achille Lauro (Foto Matteo Rasero/LaPresse)

Dall’auto-battesimo a un accenno di autoerotismo. Insomma, la perfetta metafora della sua carriera: si è auto-incoronato star, finendo per crederci troppo: onanismo puro. La canzone (un po’ simile alle sue precedenti) però al secondo ascolto non è male.  Voto 6.

Tananai

Tananai "Sesso occasionale" (Foto Matteo Rasero/LaPresse)

Si spera che la sua incursione nel mondo della musica sia come il sesso raccontato nella sua canzone: occasionale. Voto 4.

Ditonellapiaga e Rettore

Ditonellapiaga con Rettore "Chimica" (Foto Matteo Rasero/LaPresse)

La canzone è tra le più orecchiabili e pare che le due non si sopportino. Insomma, siamo tutti in attesa del momento Bugo che ci salvi dalla melassa di questo festival. Voto 7.

Emma

Emma (Foto Matteo Rasero/LaPresse)

La canzone è un po’ così, ma Emma sembra aver trovato una cifra perfetta: finalmente elegante, dosa bene la sua voce importante, sembra definitivamente matura e calibrata. Bella anche la presenza dell’amica Francesca Michielin in veste di direttrice d’orchestra al suo fianco, scelta - quest’anno- molto più interessante della direttrice che voleva essere chiamata direttore.

E che su Instagram, mentre la Michelin era sul palco, ripostava le storie di chi definiva la Michelin «una cantante lanciata da Fedez», con la banalità di farsi chiamare «maestra e regalare fiori a un musicista maschio». Insomma, che rosicata. Voto 7.

Orietta Berti

Il gioco è bello finché dura poco. Orietta è simpatica e la amiamo tutti, ma questo irreversibile alzare l’asticella su travestimenti sempre più ridicoli comincia a sembrarmi più cringe che divertente. Voto 5.

L’Ente del turismo Liguria

Scritturare Elisabetta Canalis che parla di “sua Liguria” è una delle scelte più devastanti nella storia dell’adv. Potrebbe fare di peggio solo l’ente del turismo Sardegna se accompagnasse a immagini suggestive della Barbagia il the best of Fabrizio De Andrè. Voto 0.

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