Giusry Ferreri è la dimostrazione che non è vero che dopo una canzone di successo, se il dopo non va bene, il mondo della musica ti brucia in fretta. Con lei le case discografiche insistono dalle guerre puniche. Non è neppure più tenacia, è un amore tossico. Voto 4

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Rkomi

Rkomi (Foto Matteo Rasero/LaPresse)

Detto anche “RKovid” (cit. Lundini) perché speri che dopo la prima ondata sia finito, invece torna anche la seconda e la quinta sera. Vende comunque tantissimo, quindi tocca rassegnarsi: è endemico. Voto 6

Blanco

Mahmood e Blanco (Foto Matteo Rasero/LaPresse)

Gigantesca presenza scenica, giovanissimo ma carismatico, una bellezza sfolgorante, vestito da Dio, capace di reggere il confronto con la miglior voce in circolazione, quella di Mahmood. Voto 10

Mahmood

La vittoria lo porta dritto ad Eurovision assieme a Blanco. Considerato che il pubblico internazionale li vedrà su quel palco insieme, un anno dopo Damiano dei Maneskin, mezzo mondo si convincerà che tutti i maschi italici siano così. Prevedo cocenti delusioni da parte delle turiste alla prossima vacanza a Lignano Sabbiadoro. Voto 10+

Dargen D’Amico

Dargen D'Amico (Foto Matteo Rasero/LaPresse)

Sponsorizzato con la consueta correttezza dai Ferragnez che più chiedevano di votarlo e più scendeva giù in classifica, voleva essere quello col pezzo ballabile, un po’ pinguino tattico, un po’ scimmia di Gabbani, ma alla fine è risultato evanescente. Almeno quanto la frasetta buttata lì sul governo cattivo in pandemia. Voto 5

Elisa

Elisa (Foto Matteo Rasero/LaPresse)

È tornata. Voto 10

Tananai

Tananai (Foto Matteo Rasero/LaPresse)

Con lui abbiamo finalmente il trionfo della meritocrazia. Merita indiscutibilmente il fondo della classifica. Voto 4

Ana Mena

Ana Mena (Foto Matteo Rasero/LaPresse)

Con lei abbiamo finalmente il trionfo delle quote rosa nella meritocrazia. Merita indiscutibilmente il fondo della classifica assieme a Tananai. Voto 4

Giovanni Truppi

Giovanni Truppi (Foto Matteo Rasero/LaPresse)

Il pezzo è bello e colto. La canottiera, indossata per una pur apprezzabile sorta di fedeltà a se stesso, è stata il suo limite. Ci si è concentrati, colpevolmente, più su quella che sulla sua musica. Ed è un vero peccato, perché è un artista che merita attenzione e silenzio per essere compreso. Il prossimo Sanremo con un lupetto. E con un pubblico ancora più preparato ad accoglierlo. Voto 8

Gianni Morandi

Jovanotti e Gianni Morandi (LaPresse)

A quasi 80 anni Gianni Morandi è riuscito ad essere non giovanile, ma giovane. Non “al passo con i giovani”, ma moderno. Ad arrivare terzo. E a portare Jovanotti a Sanremo, che non lo sposti da casa neppure se gli dici che sta prendendo fuoco il quadro elettrico. Voto 10

Achille Lauro

Achille Lauro (Foto Matteo Rasero/LaPresse)

Tolte le forzature e gli orpelli di cui abbiamo già detto abbastanza, merita una menzione d’onore per essersi sottratto - solo lui - a quell’immane idiozia collettiva del  FantaSanremo. Anzi, presentandosi scalzo sul palco, è costato 40 punti di malus a chi lo aveva nel suo team. Più trasgressivo questo che l’auto-battesimo. Voto 7

Michele Bravi

Michele Bravi (Foto Matteo Rasero/LaPresse)

A 27 anni è uno dei cantanti più talentuosi e ricercati del panorama musicale. La sua canzone, Inverno dei fiori, è un piccolo gioiello di poesia e delicatezza. Voto 9

Amadeus

Amadeus (Foto Matteo Rasero/LaPresse)

È riuscito a ringiovanire il Festival, a togliere la puzza sotto al naso a chi non ci voleva più tornare, a portarci chi non ci voleva mettere piede. Ha imparato a regalare fiori alla tizia in abito trasparente come al tizio in canotta, ha sopportato i personalismi e i capricci di un numero indefinito di primedonne e tutto questo senza aver mai la tentazione di fare un monologo pure lui.

Non vuole mai essere il centro, ma tutto- alla fine- ruota intorno a lui. Parafrasando una famosa metafora calcistica: se guardi il Festival non vedi Amadeus, ma se guardi Amadeus vedi il Festival.  Voto 10

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