La giudice Francesca Ciranna ha accolto la richiesta della procura di Roma di giudizio immediato per i due soci della Inver srl, Tommaso Verdini e Fabio Pileri, e per gli imprenditori Antonio Veneziano e Angelo Ciccotto, accusati di corruzione in concorso con l’ex senatore Denis Verdini e due pubblici ufficiali, i dirigenti Anas Luca Cedrone e Paolo Veneri (per questi ultimi tre si procede separatamente). Il processo a carico dei quattro imputati inizierà a fine aprile, l’indagine ha scoperto, stando alla ricostruzione dei pubblici ministeri di Roma, una cricca che avrebbe pilotato gli appalti Anas con utilità per tutti: imprenditori, funzionari e lobbisti.

Come funzionava la triangolazione? I lobbisti Pileri e i due Verdini, padre e figlio, hanno guadagnato con contratti di consulenze, ritenute fittizie; gli imprenditori hanno pagato la Inver per sfruttare corsie preferenziali e ottenere favori in vista delle commesse Anas; i pubblici ufficiali, invece, hanno ottenuto la promessa di promozioni e appoggi grazie alla rete di rapporti politici e istituzionali dei Verdini, genero e suocero del ministro Matteo Salvini (estraneo all’indagine) che, appena è tornato in carcere l’ex senatore, si è precipitato a visitarlo.

«Tommaso è in gambissima, non ho dubbi. Ho avuto amici sputtanati sui giornali, poi è finito in niente», ha detto Salvini qualche settimana fa. La giudice, «considerato che gli elementi raccolti a carico dell’imputato tratteggiano un solido quadro indiziario», ha deciso per il giudizio immediato. La richiesta della procura di Roma, pubblici ministeri Gennaro Varone, Rosalia Affinito e Fabrizio Tucci, è arrivata il 7 marzo con il deposito degli atti del fascicolo d’indagine dove è indicata come parte offesa proprio l’Anas, nella persona del suo amministratore delegato. L’Anas è la società pubblica che si occupa della gestione delle rete viaria ed è sotto il controllo e la vigilanza proprio del ministero delle Infrastrutture.

Nei giorni scorsi Domani aveva raccontato un dettaglio inedito che ha coinvolto gli indagati, ma estraneo all’inchiesta, in particolare un incontro tra Pileri, Andrea e Massimo Carminati, quest’ultimo protagonista dell’indagine mondo di mezzo e considerato dominus di un’associazione a delinquere che aveva messo le mani sulla capitale. Un incontro che si è svolto nel 2021 prima dell’apertura, ora è stata chiusa, di una società proprio tra Carminati junior e Pileri. 

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