Si è conclusa la manifestazione di Cgil e Uil a Piazza del Popolo a Roma indetta in occasione dello sciopero in più settori, tra cui treni, bus e trasporto locale. La protesta per chiedere di «alzare i salari, estendere i diritti e contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratori e pensionati e non offre futuro ai giovani». I lavoratori dei trasporti, del pubblico impiego, sanità, scuola e università e i tassisti si astengono dal lavoro in tutta Italia, a loro si uniscono lavoratrici e i lavoratori del settore privato di Lazio, Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo e Molise.

La mobilitazione del pubblico impiego è stata organizzata da Usb, che ha anche organizzato un sit-in sotto la sede del ministero della Pubblica Istruzione, a viale Trastevere a Roma, per chiedere aumenti salariali e assunzioni e per opporsi al taglio delle pensioni previsto dalla manovra di Bilancio. Usb ha chiesto però anche di dirottare le spese militari sui servizi pubblici.

Sciopero dei Trasporti

Dopo la precettazione del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, l’agitazione del settore dei trasporti è stata ridotta da 8 a 4 ore (dalle 9 alle 13) per «tutelare i lavoratori», come spiegano il segretario della Cgil, Maurizio Landini, e il suo omologo della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che hanno parlato dal palco di piazza del Popolo a Roma dove studenti e lavoratori si sono riuniti. 

La protesta del trasporto locale dovrà però rispettare l’attivazione delle fasce di garanzia, quindi non sarà uniforme in tutte le città. A Torino lo sciopero seguirà l’orario 9-12, mentre a Firenze Bari e Cagliari dalle 9 alle 12.30. Solo a Roma e a Palermo lo stop dei lavoratori del trasporti durerà fino alle 13.

A Bologna, Napoli e Milano però i trasporti locali non si interromperanno, perché non c’è un intervallo di tempo sufficiente (10 giorni) tra questo sciopero e l’ultima mobilitazione sindacale. Stesso discorso per il trasporto ferroviario dove i convogli di Trenord in Piemonte e Lombardia non si fermeranno perché la protesta cade a ridosso di recenti agitazioni locali.

Le ore di sciopero sono state ridotte alla fascia 9-13 anche per i Vigili del Fuoco. A scioperare è anche la nettezza urbana, dove a Roma i lavoratori incroceranno le braccia col primo turno venerdì 17 per concludersi intorno alle ore 4.30 di domani mattina. L’ Ama garantirà comunque i servizi minimi essenziali e le prestazioni indispensabili, tra cui la pulizia e svuotamento dei cestini di alcune aree di grande interesse turistico e artistico del centro storico.

La mobilitazione indetta da Cgil e Uil non si esaurirà oggi. Sono infatti previste cinque giornate di scioperi a livello interregionale: lunedì 20 novembre tocca alla Sicilia; venerdì 24 alle regioni del nord; lunedì 27 alla Sardegna e venerdì 1° dicembre si fermeranno i lavoratori del sud Italia. 

Gli interventi di Landini e Bombardieri

In 60mila si sono riuniti in piazza del Popolo, a Roma, dove Cgil e Uil hanno organizzato una grande manifestazione. «Noi siamo qui perché rappresentiamo la maggioranza di questo paese, di chi paga le tasse e con il lavoro tiene in piedi il paese e che oggi non viene ascoltato da questo governo: in questo modo il governo sta portando a sbattere il paese e noi non lo permetteremo. Noi a differenza del governo abbiamo in testa di dare un futuro al paese, ai giovani», così ha esordito il segretario Landini dal palco della piazza. La protesta «è una risposta ferma a chi precetta lo sciopero generale – ha aggiunto Landini – se il governo vuole ascoltare, cambi idea, smetta di fare cavolate, ritiri la precettazione e apra le trattative anche con noi. Se pensa di continuare così e non ascoltarci, noi continueremo. Non ci fermiamo finché non avremo portato a casa i risultati».

Landini ha poi parlato delle mancate riforme: «Stiamo chiedendo di cambiare modello di sviluppo, di fare quelle riforme che non sono state fatte. Tra l’altro il paradosso è che alcune di queste erano promesse del governo e non le sta mantenendo». 

«Questa piazza è una risposta democratica di persone che soffrono, che hanno pagato per essere qui. È una risposta di democrazia a chi fa il bullo istituzionale. Bisogna avere rispetto dei lavoratori», ha detto invece Bombardieri, che ha anche aggiunto: «Guarda bene questa piazza Salvini. Le persone che stanno qui non si piegano, non hanno paura. Un ministro che afferma che chi sciopera lo fa per allungarsi il weekend compie una violenza verbale, un atto di squadrismo, un violento attacco a un diritto costituzionale»

Giuliano Scarselletti, coordinatore regionale Uil trasporti, ha ringraziato i lavoratori del trasporto aereo, presenti almeno in trecento in piazza: «Il trasporto aereo non ha avuto, dalla commissione, la possibilità di scioperare. Eppure, moltissimi sono venuti qui oggi con un giorno di ferie anche se la maggior parte, essendo ormai a fine anno, ha dovuto fare ricorso a un cambio turno o a un permesso non retribuito».

In piazza del Popolo sono presenti anche  Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, dell’Alleanza Verdi-Sinistra. Non ci sono la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, e il capo politico del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte. «Il Pd e il M5S sono però qui con una delegazione – ha detto Fratoianni – non entro nelle loro agende, ma credo che vada colta ogni occasione di convergenza tra le forze di opposizione».

La risposta di Salvini

Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che nei giorni scorsi ha osteggiato lo sciopero e ha precettato quello dei trasporti ha detto a Bari: «Sono orgoglioso che oggi 20 milioni di italiani possano muoversi liberamente perché il diritto allo sciopero di una minoranza non può ledere il diritto al lavoro della maggioranza».

La ministra del Lavoro

Questa mattina ad Orientamenti, in corso a Genova, Maria Elvira Calderone, ministra del Lavoro, è intervenuta sullo sciopero: «Credo sia legittimo che i lavoratori protestino, ma si deve fare in modo ordinato, questo non preclude il dialogo e soprattutto anche la volontà di ascolto da parte del governo che c’è stata in questi mesi e che dovrà caratterizzare anche i mesi e gli anni futuri».

Milano e Firenze

Nelle due città migliaia di studenti sono scesi in piazza per dare sostegno anche loro alla mobilitazione di Cgil e Uil. A Milano hanno aderito membri e simpatizzanti di tutti i collettivi degli istituti superiori della città e della provincia. I lavoratori di Milano, in duemila si sono riunti questa mattina di fronte a Palazzo Lombardia, sede della Giunta regionale. «Noi siamo qui per far cambiare la manovra finanziaria che il governo ha varato. Rifiutiamo e respingiamo l’illegittima precettazione che il governo ci ha costretto a subire – ha detto segretario generale della Cgil Lombardia, Alessandro Pagano –  non abbiamo intenzione di fermarci. Continueremo ad essere in piazza finché le cose non cambieranno».

A Firenze le scuole sono chiuse in quasi tutta la provincia per l’adesione di insegnanti e personale Ata allo sciopero. «Questa piazza grande è un dire no al tentativo di rimettere in discussione il diritto allo sciopero, i diritti dei lavoratori, come purtroppo è emerso nel dibattito di questi giorni», ha detto il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, che è presente alla manifestazione in piazza nel capoluogo.

Cortei pro Palestina 

A Pisa gli studenti sono saliti sulla torre con le bandiere pro Palestina. Anche a Napoli il corteo degli studenti, in adesione allo sciopero studentesco internazionale, ha protestato a favore della Palestina. Ad aprire la manifestazione, partita da Piazza Garibaldi, c’è uno striscione su cui campeggia la scritta «Povertà educativa e sionismo. Tutto merito vostro. Stop genocidio e stop riforma Valditara».

Le adesioni

È scontro sul numero di chi ha partecipato allo sciopero. Filt Cgil e Uiltrasporti riferiscono di «altissime adesioni» allo sciopero generale  nei trasporti con punte del 100 per cento in alcuni settori come i porti e fino all’80 per cento nella logistica. Secondo le due sigle le adesioni sono state «alte» anche nei settori sottoposti all’ordinanza di precettazione come il trasporto pubblico locale e ferroviario dove l’adesione media è del 70 per cento.

Ma in una nota della Lega si legge: «Poche adesioni allo sciopero, e in particolare nel settore trasporti: si tratta di uno schiaffo per Maurizio Landini. È un successo del vicepremier e ministro Matteo Salvini che ha tutelato il diritto alla mobilitazione di una esigua minoranza senza danneggiare milioni di italiani». 

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