Gli studenti si sono ritrovati sul pratone dell’Università Sapienza di Roma per protestare contro i bandi di ricerca tra Italia e Israele ma, usciti dalla città universitaria, sono stati bloccati dalla polizia. Due persone sono state arrestate. Mentre ci sarebbero diversi feriti tra le forze dell’ordine.

Secondo quanto raccontato dagli studenti del Fronte della gioventù comunista, almeno tre ragazzi sono stati fermati e ci sarebbero dei feriti.

Gli studenti scrivono sui social, chiedono le dimissioni della rettrice Antonella Polimeni e criticano la blindatura del Senato accademico: «Di fronte alla mobilitazione degli studenti di oggi la risposta della Sapienza è stata nuovamente un Senato Accademico blindato e la celere. L’ateneo è disposto a caricare i propri studenti piuttosto che ascoltare le istanze di migliaia tra studenti, ricercatori e docenti».

Per la Questura, un gruppo di circa 300 manifestanti avrebbe tentato di fare irruzione nel Rettorato dell’università, dove era in corso il Senato accademico, e sono stati respinti dagli agenti in servizio di ordine pubblico. E uno degli studenti arrestati avrebbe danneggiato l’auto della polizia. 

Sui social la ministra dell’Università Anna Maria Bernini ha espresso la sua vicinanza alla rettrice e ha condannato la violenza delle proteste: «La mia vicinanza alla rettrice, Antonella Polimeni. Quello che sta accadendo all’Università La Sapienza è vergognoso. La protesta legittima non può mai sfociare in violenza e prevaricazione. La decisione del Senato evidenzia che la comunità accademica non accetta imposizioni da una minoranza che vorrebbe isolare le università italiane dal contento internazionale. La ricerca non si boicotta».

A commentare gli scontri anche la senatrice di Italia Viva Raffaella Paita, che ha mostrato solidarietà alle forze dell’ordine: «La situazione è fuori controllo, il clima di violenza nelle università ha raggiunto un livello inaccettabile», ha scritto su X.

Fgc chiede le dimissioni della rettrice

«Quanto avvenuto oggi all’Università La Sapienza è vergognoso», scrive il Fronte della gioventù comunista in un comunicato con cui si chiedono le dimissioni della rettrice, Antonella Polimeni. «Sono mesi che noi studenti ci mobilitiamo e che non riceviamo altra risposta se non la repressione da parte dell’ateneo», prosegue la nota, «Oggi avevamo convocato uno sciopero per richiedere una presa di posizione da parte dell’ateneo contro il genocidio in Palestina e il recesso degli accordi militari stipulati da Sapienza con aziende belliche e università israeliane».

Il Fgc sottolinea però che la risposta ricevuta «è quella di una rettrice che conosce soltanto il manganello come metodo di gestione del dialogo con gli studenti». E continua: «Se pensano di intimorirci si sbagliano. Siamo pronti sin da subito a rilanciare le mobilitazioni e ci riuniremo in assemblea con gli studenti già da domani alle ore 13 nel cortile di Scienze politiche per programmare nuove iniziative di lotta. Ora vogliamo le dimissioni della rettrice perché riteniamo che con le sue azioni si stia rendendo complice non soltanto del genocidio in Palestina, ma anche della violenza perpetrata dalla polizia contro quelli che dovrebbero essere i suoi studenti».

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