Ad uccidere il giornalista delle Reuters Issam Abdallah è stato l’esercito israeliano. Sono queste le conclusioni riportate in un’indagine interna svolta dalla missione delle Nazioni unite in Libano (Unifil).

Secondo la ricostruzione, Issam Abdallah sarebbe stato ucciso da due colpi da 120 mm sparati da un carro armato israeliano nei confronti di un gruppo di «giornalisti chiaramente identificabili». Nel loro operato, secondo l’Onu è stato violato il diritto internazionale. 

Nel rapporto si afferma che il personale Unifil non registrò alcun scontro a fuoco al confine tra Israele e Libano per più di 40 minuti prima che il carro armato israeliano Merkava aprisse il fuoco. «Sparare contro civili, in questo caso giornalisti chiaramente identificabili, costituisce una violazione dell’Unscr 1701 (2006) e del diritto internazionale», recita il rapporto Unifil, facendo riferimento alla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza.

Le raccomandazioni

Il rapporto sarebbe stato inviato al Palazzo di Vetro di New York lo scorso 28 febbraio ed è stato condiviso con le forze armate di Libano e Israele. Secondo quanto scritto nel documento: «I militari israeliani dovrebbero condurre un'indagine sull'incidente e una revisione completa delle loro procedure in per evitare che simili incidenti si ripetano». Indagine che poi dovrà essere condivisa con Unifil. 

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