Dopo un fine settimana di polemiche e disagi, i partecipanti al rave party organizzato a Modena nord si è concluso con uno sgombero da parte delle forze dell’ordine ma senza alcuna violenza. Esulta il ministro dei Trasporti Matteo Salvini: «Modena, sgombero e sequestri in corso al rave party. Pugno duro contro droga, insicurezza e illegalità. È finita la pacchia», ha scritto su Facebook pubblicando un video con la diretta dal rave party. In realtà, però, l’intervento delle forze dell’ordine è stato dettato dalle precarie condizioni del padiglione che ospitava il rave.

Struttura a rischio

Un funzionario, rivolgendosi ai ragazzi, ha spiegato di essere lì «per la struttura a rischio». E così, in poche ore la musica è stata abbassata e i partecipanti – alcuni mascherati in occasione di Halloween – sono usciti raccogliendo le loro cose. Come riporta l’Ansa c’è anche chi ha deciso di ripulire l’area da lattine, bottiglie vuote, cartacce e rifiuti vari. «È giusto farlo. La spazzatura come l’abbiamo portata, ce la riportiamo a casa», ha detto un partecipante.

«Sono stati giorni di autogestione come trovi il posto lo lasci», ha aggiunto. «Abbiamo reagito nella maniera giusta, nessuno ha alzato le mani, non vogliamo lo scontro», ha detto un’altra ragazza ai giornalisti presenti al termine dello sgombero.

Le indicazioni

Domenica era stato convocato in prefettura il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per analizzare le misure da assumere in contrasto al rave.

Il raduno, iniziato nel weekend, sarebbe dovuto andare avanti con qualche migliaio di partecipanti fino al 1º novembre. Ma domenica mattina il neo ministro dell’Interno Matteo Piantedosi aveva ordinato al prefetto di «adottare, raccordandosi con l’autorità giudiziaria, ogni iniziativa per interrompere l’evento». E così, già dalle prime ore del mattino di ieri sono iniziate le trattative tra le forze dell’ordine e gli organizzatori per liberare il capannone in via Marino, a due passi dall’autostrada. In poco tempo circa 300 agenti tra polizia, carabinieri, polizia locale, vigili del fuoco e guardia di finanza hanno circondato il capannone.

Per evitare disordini e scontri, gli agenti non sono entrati nella struttura: «Non entriamo, siamo qui perché l’edificio è pericolante e va posto sotto sequestro. Non siamo qui per voi, ma per la struttura che è pericolosa», ha detto un agente delle forze dell’ordine.

I partecipanti hanno lasciato l’area dopo qualche ora, ma alcuni momenti di tensioni si sono verificati con i giornalisti, ai quali sono state sporcate con delle bombolette spray le telecamere e altra attrezzatura video di vario tipo.

Esulta la politica

«Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato a una soluzione positiva che ha permesso di tornare a una situazione di normalità rispetto a un evento organizzato illegalmente e in un capannone inagibile, uno spazio, quindi, che non poteva essere utilizzato in alcuna maniera», ha detto il presidente della regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. «Ora occorrono norme più severe contro i rave party e contro lo spaccio di droga che spesso accompagna eventi di questa natura», gli fa eco il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri dopo i complimenti al ministro.

Il leader del M5s Giuseppe Conte ha chiesto invece a Piantedosi e al governo di fare chiarezza sui fatti di Predappio. In occasione dell’anniversario della marcia su Roma dello scorso 28 ottobre oltre duemila persone hanno partecipato a un corteo caratterizzato da inni fascisti e saluti romani. «Sono cose completamente diverse, Predappio è una manifestazione che si svolge da tanti anni, è una cosa diversa. Sul rave party c’era la denuncia del proprietario», ha risposto Piantedosi.

I numeri

Intanto durante le operazioni di sgombero le forze dell’ordine hanno identificato circa mille partecipanti al rave (si stima che vi abbiano preso parte tremila persone, tra cui anche alcune venute dall’estero) e 153 veicoli.

Sono stati sgomberati anche i banchetti di street food improvvisati. Dopo l’evacuazione è iniziata la bonifica dell’area mentre la Digos procederà al sequestro preventivo del padiglione per i rischi strutturali.

L’obiettivo è evitare che eventi del genere si ripetano nuovamente. Sulla questione è intervenuta anche la premier Giorgia Meloni. Lo sgombero delle forze dell’ordine è «il segnale di uno stato che non vuole dimostrarsi miope, inerme e fermo di fronte alla violazione reiterata delle leggi», ha detto la presidente del Consiglio durante la conferenza stampa che si è tenuta ieri pomeriggio al margine del Consiglio dei ministri, durante il quale sono state approvate le nuove misure per limitare e contrastare i party illegali come quello di Modena.

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