La polizia giapponese ha ammesso che ci sono state innegabili falle nella sicurezza dell'ex primo ministro giapponese Shinzo Abe, ucciso a colpi di arma da fuoco nella città meridionale di Nara venerdì scorso. In vari video si vede il killer Tetsuya Yamagami, 41 anni, assistere al comizio e poi avvicinarsi all’ex premier indisturbato prima di sparargli due colpi di pistola da distanza ravvicinata, con un’arma fabbricata in casa.

Indagine urgente

«È innegabile che ci siano stati problemi nella sicurezza», ha sottolineato Tomoaki Onizuka, il capo della polizia di Nara.

Le falle nel sistema di protezione dell'ex premier, ha aggiunto Onizuka, rendono «urgente condurre un'indagine approfondita per chiarire cosa è successo».

Secondo quanto riportato dalla Bbc, l'ufficiale di polizia si è presentato visibilmente sconvolto davanti ai giornalisti tanto che in alcuni passaggi era sul punto di mettersi a piangere.

Assunzione di responsabilità

 Onizuka si è assunto la «piena responsabilità» per le evidenti falle nel dispositivo di sicurezza predisposto in occasione del comizio elettorale. Parlando in conferenza stampa, l'ufficiale ha sottolineato come le guardie del corpo di Abe si siano attenute ai piani da lui stesso approvati. «Dopo essere stato raggiunto dalla notizia, attorno alle 11.30, ho provato un rimorso e un senso di colpa che non ho mai avuto in 27 anni di servizio. Sento tutto il peso della mia responsabilità». 

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