La società trevigiana Fassa Bortolo ha ottenuto di poter estrarre calcare all’interno di un’area archeologica tutelata ad Agira (En). I terreni sono stati acquistati da un capo mafia per quasi 2 milioni. Il ricorso di SiciliAntica, l’associazione che si sta battendo per bloccare il progetto nel sito dove si trova anche un santuario antico
- A poca distanza dal santuario di epoca bizantina la cava della discordia, nonostante le anomalie denunciate, i guadagni degli uomini di mafia e i rigidi vincoli ambientali, sta prendendo forma. Siamo nella provincia di Enna, entroterra siciliano.
- I terreni sulla quale nascerà la società veneta li ha comprati dal boss locale della mafia. L’azienda contattata ha risposto sostenendo che non sapesse dei trascorsi giudiziari.
- La battaglia legale prosegue, portata avanti dall’associazione SiciliAntica, che ha già vinto due ricorsi. Ma la regione ha cambiato le carte in tavola. Ecco come.