Pubblichiamo le precisazioni di Ita Airways relative al nostro articolo su quanto accaduto il 17 giugno all’aeroporto di New York, quando un aereo della compagnia, in partenza per Fiumicino, ha urtato un jet della compagnia Air France. Segue la risposta di Daniele Martini, autore dell’articolo.


In merito al vostro articolo “Un jet urta un aereo ma Ita lo fa partire senza alcun controllo” ci preme sottolineare che non c’è stata alcuna situazione di pericolo e sono ancora in corso le indagini del caso per appurare cosa sia accaduto. Lo stesso titolo è fuorviante in quanto nessuno ha avvertito del contatto né Ita Airways né l’equipaggio durante la fase di rullaggio e decollo dall’aeroporto di Jfk, per cui quanto riportato non trova riscontri.

Quel che è certo è che l’equipaggio di Ita Airways ha iniziato il rullaggio dalla posizione corretta, dopo essere stato regolarmente autorizzato dal controllo del traffico aereo di Jfk al decollo, e ha esattamente seguito il percorso di rullaggio autorizzato e previsto.

Il contatto

Non è ancora chiara l’esatta dinamica dei fatti, anche in termini di posizione relativa agli aeromobili coinvolti al momento del contatto, dove, per quanto riguarda Ita Airways, l’aeromobile stazionava in modo regolare nella sua area di competenza.

Il contatto tra gli aeromobili è avvenuto a bassissima velocità (un aeromobile era fermo, l’altro procedeva a 5-6 km/h) ed è stato così lieve che a bordo nessuno (equipaggio e passeggeri) se ne è accorto. Solo i tecnici che assistono l’altra compagnia, facendo il controllo esterno dell’aeromobile hanno riscontrato successivamente il danneggiamento del velivolo francese.

Per riportare in modo corretto i fatti inoltre, è importante evidenziare che solo quando ormai in volo sull’oceano Atlantico in direzione Italia, la torre di controllo di Jfk ha contattato l’equipaggio riportando la segnalazione fatta dallo staff francese e chiedendo se avessero avuto evidenza di un urto durante il rullaggio.

L’equipaggio ha risposto negativamente perché non aveva effettivamente avvertito alcun urto e ha subito provveduto ad effettuare tutte le verifiche possibili in quella fase (funzionalità degli impianti, presenza di rumori, vibrazioni anomale, ecc.). Il controllore del traffico aereo, inoltre, nella sua comunicazione non ha fornito alcuna indicazione certa che fosse coinvolto l’Airbus A330 di Ita Airways. Pertanto, alla luce di nessuna indicazione specifica da parte della torre di controllo e dell’assenza di rilevazioni critiche, l’equipaggio ha proseguito secondo la normale procedura che determina la decisione dello stesso su come agire.

Un volo senza problemi

Ribadiamo come da voi riportato, che l’Airbus A33O aveva tutti i parametri nella norma, dunque ha effettuato la navigazione senza problemi e secondo le procedure standard di sicurezza. All’arrivo nello scalo di Fiumicino, il 18 giugno, i tecnici di Ita Airways hanno effettuato le opportune verifiche e hanno effettivamente riscontrato segni di graffi con ammaccature sulla parte superiore della winglet sinistra.

Va sottolineato che le winglet non sono elementi strutturali dell’aeromobile, cioè elementi determinanti per la resistenza e quindi la sicurezza dell’aeromobile, tanto che possono essere rimosse in caso di necessità con la sola penalizzazione dell’aumento dei consumi. Si tratta infatti di un’aletta verticale posta alle estremità alari che serve a migliorare l’aerodinamica consentendo notevoli risparmi di carburante, uno dei princìpi fondanti del processo di sostenibilità della compagnia.

L'Airbus di Ita Airways è stato fermato a Roma per tutte le verifiche e ispezioni del caso, tornando in servizio dopo 24 ore, ma non per riparazioni specifiche, ma per semplici scelte operative legate alle rotazioni delle macchine.

La compagnia ha avviato un’indagine interna per capire la dinamica di quanto accaduto, non ancora chiaro per entrambi gli aeromobili, e farne tesoro in un’ottica di prevenzione e miglioramento continuo.

Alla luce di quanto riportato Ita Airways invita a non pubblicare inesattezze in quanto la dinamica è oggetto di indagine e qualunque dato inesatto o allusivo, può risultare lesivo per la società.


Risponde Daniele Martini: Ita Airways conferma che i due aerei, l’Airbus Italiano e il Boeing francese si sono urtati sulla pista dell’aeroporto di New York e aggiunge che l’equipaggio Italiano sarebbe venuto a conoscenza dell’accaduto quando era già in volo sull’Atlantico grazie a una comunicazione della torre di controllo.

Per la verità dalle registrazioni delle conversazioni risulta che l’equipaggio Italiano è stato avvertito subito dopo il decollo, ma non è questo il punto.

Proprio perché l’equipaggio non si sarebbe accorto di niente, nessuno a bordo poteva sapere quali danni l’urto aveva provocato all’aereo e di che gravità essi fossero e quindi la segnalazione della torre di controllo avrebbe dovuto far scattare mille precauzioni che non sono state prese.

Per evitare qualsiasi rischio per l’equipaggio e le decine di passeggeri il jet di Ita avrebbe dovuto scaricare il carburante, fare rotta sull’aeroporto di New York, atterrare per consentire a tecnici e ispettori di verificare i danni e solo a quel punto decidere che cosa fare.

Tutto ciò avrebbe però comportato una bella spesa: il volo annullato, il carburante buttato, gli alberghi e i pasti per i passeggeri, i trasferimenti dall’aeroporto ecc. Forse è tutto questo che imprudentemente si è voluto evitare.

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