«Smentita o 50mila euro». Fazzolari contro Ranucci

Presunti pedinamenti, accuse e controaccuse e una richiesta di cinquantamila euro in sede civile. La diatriba tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari e il giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci. Uno scontro che ogni giorno si arricchisce di un capitolo nuovo. Tutto inizia quando il conduttore della trasmissione di giornalismo investigativo di Raitre dichiara in una conferenza stampa al Parlamento europeo di marzo scorso che il politico avrebbe ispirato l’attivazione dei servizi segreti nei suoi confronti. La versione del giornalista viene subito smentita dal meloniano, che ha chiesto a Ranucci 50mila euro di risarcimento. Una causa civile a cui oggi il sottosegretario non intende rinunciare, specie a seguito dell’audizione, poi secretata, in commissione antimafia in cui Ranucci è stato chiamato a rispondere alle domande sull’ordigno che il 16 ottobre ha distrutto due sue auto e su cui, adesso, indaga la procura di Roma. Caso Ranucci, imbarazzo della maggioranza sull’audizione in Vigilanza Rai Tuttavia Fazzolari sarebbe stato pronto a fare un passo indietro, ma ha nuovamente cambiato idea. Perché? In base a quanto appreso da Domani, infatti, in sede di mediazione, i legali di Fazzolari avrebbero avanzato una proposta al giornalista: la possibilità di azzerare la richiesta di risarcimento se Ranucci avesse smentito le sue dichiarazioni pubblicamente. Trascorre del tempo. Nel frattempo il giornalista è vittima dell’attentato, che porterà all’audizione in antimafia dei giorni scorsi. In quella sede Roberto Scarpinato, l’ex pm ora pentastellato, interviene e chiede a Ranucci maggiori informazioni sulla vicenda Fazzolari: «Dopo una puntata di Report che riguardava la presidente del Consiglio Meloni, lei ha dichiarato di essere stato pedinato su richiesta del sottosegretario Giovanbattista Fazzolari: ci vuole raccontare meglio questo episodio e farci capire se ci può essere una connessione con quello che gli è accaduto?». Il giornalista risponde ma chiede di secretare l’audizione. Il giorno dopo Fazzolari attacca l’ex magistrato, ma non Ranucci. Il Garante della privacy contro Ranucci per il caso Sangiuliano. La Rai dovrà pagare 150mila euro «Mi auguro che Ranucci nella sua risposta abbia avuto l’onestà intellettuale di ritrattare l’accusa surreale che mi aveva mosso», ha dichiarato il sottosegretario, sperando che la “mediazione” fosse infine accettata. La smentita, però, non arriva. Anzi. Fazzolari risulta a Domani andrà avanti con la causa civile, sicuro che Ranucci non riuscirà a dimostrare le accuse. La richiesta si aggiunge a un’altra causa da 100 mila euro intentata dal sottosegretario. In questo caso il politico ha proceduto contro la Rai (e non contro il giornalista) a causa di un servizio di Report che sosteneva che lo stesso Fazzolari ha tenuto delle riunioni per influenzare e il risiko bancario. Intanto la procura di Roma che indaga sulla bomba a Ranucci – un fascicolo in mano all’antimafia, ancora contro ignoti – starebbe valutando, a fronte delle dichiarazioni del giornalista in commissione antimafia, di ascoltare esponenti dei servizi segreti. La presidente della commissione Chiara Colosimo ha provveduto all’invito ai pm capitolini del verbale integrale relativo all’audizione del giornalista. I pubblici ministeri stanno lavorando su più fronti. E nessuna pista – compresa quella nera, relativa all’estrema destra – sarebbe al momento esclusa. Le analisi tecniche sul tipo di esplosivo utilizzato dalla mano ignota che ha agito contro Ranucci ancora non sarebbero arrivate: analisi dirimenti perché potrebbero svelare la firma degli attentatori. Attacco a Ranucci. Tra strage di Bologna e destra eversiva: ecco le piste dei pm