Anche il rapper si scaglia contro le scelte della polizia, che ha reagito con violenza alle manifestazioni dei ragazzi in piazza per la morte del coetaneo infortunato in un’esperienza di alternanza scuola-lavoro
Anche il rapper J-Ax prende posizione contro le azioni della polizia che a Milano e Torino hanno preso a manganellate gli studenti che manifestavano in solidarietà con il loro coetano morto in un’esperienza di scuola-lavoro.
«Non riesco a stare in silenzio. Mi è salito davvero il crimine dopo aver letto l’editoriale di Selvaggia Lucarelli e aver visto quello che è successo a quei ragazzini che sono stati manganellati dalla Polizia mentre manifestavano per un loro coetaneo morto sul lavoro» scrive J-Ax su Twitter.
L’opinione del rapper
Nel video allegato al post, il rapper spiega: «In realtà coinvolge anche i nostri figli, anche pure se non li avete, coinvolge voi come società», contestando la scelta di accogliere la scelta di manifestare democraticamente dei ragazzi «spaccandogli la testa a manganellate».
Secondo il portavoce dell’Associazione nazionale dei funzionari della polizia Girolamo Lacquaniti, intervistato da Selvaggia Lucarelli, «l’accaduto non si può giustificare, ma userei il termine “spiegare”. Esiste un limite per manifestare e quel limite è la violenza nei confronti delle forze dell’ordine».
«Dopo due anni in Dad, che non accenna tra l’altro a finire, è questo il messaggio che vogliamo mandare ai nostri figli?» conclude il rapper.
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