Alta tensione tra i più prestigiosi club di calcio europei e la Uefa. Una dozzina di squadre di calcio hanno annunciato di aver formato una competizione europea per club che se portata a termine stravolgerebbe l’economia del settore. Dopo mesi di colloqui segreti le 12 squadre promotrici dell’iniziativa hanno annunciato di voler far nascere la nuova Superlega europea che sarà diretta concorrente dell’attuale Champions League nata nel 1995 e di voler giocare il «prima possibile» con un totale di 20 squadre partecipanti al torneo. 

Tra le squadre fondatrici della nuova competizione ci sono: Real Madrid e Barcellona in Spagna; Manchester United, Chelsea, Arsenal e Liverpool in Inghilterra; Juventus, Inter e Milan in Italia. «Aiuteremo il calcio ad ogni livello e lo porteremo al suo giusto posto nel mondo», ha detto il presidente del Real Madrid, Florentino Pérez, che è stato nominato primo presidente della Super Lega.

Durissime le reazioni delle leghe nazionali e soprattutto dell’Uefa, che ha minacciato di escludere le squadre che hanno aderito al nuovo progetto da tutte le competizioni: campionati nazionali, Europa League e soprattutto Champions League. L’attuale edizione della massima competizione, giunta alle semifinali, su quattro squadre ne vede tre firmatarie del “manifesto” della Superlega: Manchester City, Real Madrid e Chelsea. «I club devono andarsene e mi aspetto che accada venerdì - ha detto Jesper Moller, presidente della Federcalcio danese e membro dell'esecutivo Uefa, all'emittente danese Dr - e poi vedremo come finire il torneo». A rischio anche la partecipazione dei calciatori tesserati con i club della Superlega alle competizioni per Nazionali, come Europei e Mondiali.

Secondo il Nyt, l’iniziativa mira a formare un’alleanza tra top club che punta a un torneo chiuso come la Nba e la Nfl, con introiti altissimi che andrebbero ad arricchire le casse di un piccolo gruppo di squadre. Il nuovo modello di superlega lascerebbe la Champions League priva delle sue squadre più attraenti e di maggior successo formando una competizione che secondo permetterà di dividere introiti da 3,5 miliardi di euro. Significa che ogni club riceverà circa 400 milioni di dollari, una cifra quattro volte più alta di quella che ottiene la squadra vincitrice della Champions League. 

Secondo quanto annunciato dalla Super Lega, sarà avviata anche una competizione femminile che includerà le squadre degli stessi club maschili fondatori del progetto.

Le reazioni

I funzionari del calcio europeo si sono immediatamente opposti al progetto. La Premier League (il campionato inglese) ha condannato il progetto e inviato una lettera ai suoi 20 club intimandoli di non prendervi parte. «Questa impresa non può essere lanciata senza i club inglesi e chiediamo a qualsiasi squadra che stia pensando di associarsi o di unirsi a questa impresa di andarsene immediatamente prima che venga fatto un danno irreparabile», hanno scritto nella lettera.

La Uefa, organo che gestisce la Champions League, ha definito l’iniziativa come un «progetto cinico» in quanto andrebbe ad escludere club medio forti europei. «Prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli, sia giudiziari che sportivi per evitare che questo accada», ha detto il comunicato Uefa. «Il calcio si basa su competizioni aperte e sul merito sportivo; non può essere altrimenti».

Anche la Serie A italiana, la Lega Spagnola e la Ligue 1 francese hanno firmato la lettera di condanna della Uefa. Sul caso si è espresso il mondo politico tra cui il primo ministro britannico, Boris Johnson, e il presidente francese, Emmanuel Macron, che hanno condannato il progetto. In Italia ha detto la sua, anche lui negativamente, il segretario del Partito democratico Enrico Letta.

Nel frattempo, la Uefa sta cercando di capire come bloccare l’iniziativa della Super Lega. Si pensa a sanzioni rivolte ai giocatori, impedendogli di partecipare alle gare con le nazionali, come quelle della coppa del mondo, o il divieto di far partecipare le squadre promotrici ad alcune competizioni.

Anche la Fifa, l’organo mondiale del calcio, si è schierata a favore della Uefa esprimendo la sua «disapprovazione» per una lega chiusa, ma si è astenuta dal fare minacce.  Senza i top team, la Uefa e le leghe nazionali si troverebbero di fronte a richieste di rimborsi milionari da parte dei broadcaster che pagano miliardi per i diritti televisivi per trasmettere i loro tornei. Inoltre, i club lasciati fuori affronterebbero un duro colpo ai loro bilanci, in un periodo in cui il Covid-19 ha causato una crisi finanziaria anche all’interno del mondo del calcio.

Tra le squadre più importanti coinvolte nella Super Lega c’è la Juventus di Andrea Agnelli che fino a domenica, prima delle dimissioni, è stato membro del comitato esecutivo della Uefa e il presidente dell’European Club Association (Eca), un’associazione che racchiude 200 club europei, la maggior parte dei quali saranno esclusi dalla Super Lega proposta.

La stessa Eca ha rilasciato un comunicato in cui si oppone categoricamente all’iniziativa dei top club. Sono ancora molti gli ostacoli, ma si prevede un’estate tesa all’interno del mondo del calcio europeo.

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