Un terremoto di magnitudo 4.2 è stato registrato nell'area dei Campi Flegrei alle 3.35 di questa notte. Lo ha rilevato l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). La scossa, che si è verificata a una profondità di 3 chilometri, è stata avvertita nei comuni poco distanti, come Pozzuoli e Bacoli.

La scossa di magnitudo 4.2 è stata preceduta nella serata di ieri da altre due scosse: una alle 23.36 di magnitudo 2.0 e una alle 22.49 di magnitudo 2.2.

Si tratta del movimento tellurico più forte nei Campi Flegrei da decenni. Nella giornata del 26 settembre sono state registrate altre sei scosse di intensità di magnitudo tra i 2.0 e i 2.4. Anche a inizio settembre c’erano state scosse forti, ma di minore intensità rispetto a quella di ieri.

Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio Nazionale della protezione civile. La scossa è stata avvertita dalla popolazione fino a Napoli ma dalle prime verifiche al momento, a parte ritardi nella circolazione dei trani, non sono stati segnalati danni.

Dalle ore 5.06, come segnalato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è in corso uno sciame sismico nella stessa area, con l'evento maggiore registrato alle 9.10 di magnitudo 3.2.

L’allarme

A quanto riporta il Corriere del Mezzogiorno, già il 18 settembre il professore Giuseppe De Natale, dirigente di ricerca dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, già direttore dell’Osservatorio Vesuviano, aveva lanciato l’allarme: occorre evacuare gli edifici localizzati nell’area di Agnano-Solfatara, dove si generano i terremoti più forti, per fare delle verifiche sulla tenuta sismica.

Lo scienziato napoletano, coautore di alcuni degli studi più approfonditi e riconosciuti a livello internazionale sul vulcano flegreo, ha parlato «di fronte a un rischio imminente e a una evidente, fortissima preoccupazione dei cittadini e delle istituzioni» ha ritenuto suo dovere avvisare direttamente il prefetto «nel ruolo che la legge le riconosce come garante dell’ordine e della sicurezza pubblica».

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