Ritorno in Emilia/3

Il terremoto e la ‘ndrangheta dieci anni dopo in Emilia: viaggio nel cratere e nel feudo dei clan

  • Il sisma del maggio 2012 ha portato distruzione, morte. Ma ha fornito anche le prove definitive della profondità raggiunta dalle radici della ‘ndrangheta, la mafia originaria della Calabria considerata oggi la più ramificata nel mondo.
  • Le scosse sismiche del 20 e 29 maggio 2012 e lo stato di emergenza successivo hanno fatto emergere le prove definitive dell’intraprendenza delle imprese delle cosche sul territorio e l’estensione delle loro relazioni con il potere locale.
  • Il 29 maggio 2012, alle ore 13.29, una telefonata rivela i piani della ‘ndrangheta emiliana: sfruttare la devastazione del terremoto per arricchirsi. Il dialogo è stato intercettato dai carabinieri di Modena.

Per continuare a leggere questo articolo