L’Italia è il paese europeo che nel 2020 in cui si ha avuto il più alto numero di attentati terroristici portati a termine, falliti o sventati dalle forze dell’ordine. Il primato emerge dal EU Terrorism Situation & Trend Report 2020 di Europol, pubblicato il 22 giugno.

La classifica

Nel nostro paese, lo scorso anno l’ufficio europeo di polizia ha contato 24 attentati terroristici sui 57 che hanno colpito i paesi dell’Unione. Dietro di noi la Francia con 15, la Spagna con 9, la Germania con 6, il Belgio con 2, l’Austria con 1. Si sono contati poi 449 arresti, di cui 45 in Italia (quarto paese dopo Francia, Spagna e Belgio).

Ventuno persone sono rimaste uccise e, con l’eccezione dell’omicidio del professor Paty a ottobre in Francia, tutte le vittime sembra siano state scelte «casualmente ma come rappresentanti di una popolazione identificata come nemica sul campo ideologico», è scritto nel rapporto.

Quanto pesa la Brexit

Il numero di attacchi, conclusi, falliti o sventati, è diminuito notevolmente rispetto al 2019, quando erano stati 119. Il dato però considerava ancora la presenza nell’Ue, e quindi la partecipazione a Europol, della Gran Bretagna e delle sue forze di polizia. Se escludiamo Londra dal rapporto 2019, allora il dato è rimasto quasi stabile: erano 55 lo scorso anno, 57 adesso. Il numero di arresti nell’Ue invece è diminuito da 723 (con la Gran Bretagna 1004) a 449. «Il calo è probabilmente legato all’epidemia di Covid-19», scrive Europol. «In ogni caso, è poco chiaro se questo significhi una riduzione dell’attività terroristica o è dovuto a un cambio di capacità operative delle autorità durante la pandemia».

Terrore jihadista

Nel 2020 sono stati portati a termine 10 attacchi di matrice jihadista, 13 se si considerano anche la Gran Bretagna e la Svizzera. Gli attacchi legati all’islam più radicale «sono più che raddoppiati rispetto al numero degli attentati avvenuti in Ue (con la Gran Bretagna) nel 2019». Gli attentati completati, per la prima volta dal 2018, hanno superato il numero di quelli sventati dalle forze dell’ordine. Tutti questi però sono stai portati a termine da “lupi solitari”, più difficili da rintracciare: la gran parte di questi attentatori ha poi utilizzato metodi poco sofisticati (escluso l’attacco a Vienna del 2 novembre 2020).

La radicalizzazione in prigione

«L’Europa continua a soffrire gli effetti della radicalizzazione e il reclutamento alla jihad che avviene nelle prigioni e la minaccia dei detenuti dopo il rilascio», aggiunge Europol. Nel 2020 infatti almeno 5 attacchi jihadisti sono stati perpetrati da ex detenuti.

La minaccia corre sul web

La propaganda jihadista è diventata sempre più varia e si è diffusa su tutte le piattaforme digitali, social network compresi. Un duro colpo però è stato inflitto dalla policy del 2019 adottata da Telegram, che ha reso più difficili le comunicazioni tra persone vicine all’islam più violento: da allora, evidenzia l’Europol, stanno ancora cercando di ricostruire la loro rete.

La violenza nera

Nel rapporto c’è spazio anche per la violenza politica di estremisti di destra e di sinistra. Solo un attentato terroristico è stato portato a termine da un neonazista in Germania, ad Hanau, per via di questioni razziali e un’ideologia xenofoba: «L’attentatore però non sembra avere esplicitamente commentato precedenti attacchi terroristici di estrema destra o fare parte di una comunità di estrema destra transnazionale».

Europol sottolinea poi come l’età dei sospetti attentatori neofascisti o neonazisti arrestati dalle forze dell’ordine in tutto il continente sono ogni anno sempre più giovani, molti di questi minorenni. «Molti hanno collegamenti con comunità online transnazionali violente ed espongono idee accelerazioniste», è scritto. «Si può osservare un trend tra gli estremisti di estrema destra nell’uso di videogame o piattaforme di gaming per diffondere l’ideologia». 

Bomba anarchica

Il numero di attentati di estremisti di sinistra e anarchici nel 2020 è rimasto stabile. Solo in Italia ci sono stati 24 attentati, commessi, falliti o sventati, di questo tipo. Solo uno è stato sventato in Francia. Gli arresti di anarchici o esponenti di estrema sinistra è sceso dai 111 del 2019 ai 52 del 2020: un calo dovuto principalmente alla riduzione italiana (da 98 a 24).

Pandemia e terrorismo: non cambia niente

«Il Covid-19 non ha fondamentalmente cambiato il nocciolo del modus operandi terrorista», spiega Europol. I gruppi terroristici o i “lupi solitari” hanno integrato la pandemia tra i temi della loro narrativa. Le restrizioni sui viaggi e sulle riunioni tra persone «probabilmente hanno portato ad aumentare la diffusione di contenuti terroristici o estremistici online». La situazione che si è venuta a creare con la pandemia però può essere considerato un ulteriore fattore di stress, «che può potenzialmente incoraggiare individui vulnerabili a votarsi alla violenza». «Il Covid-19 ha aumentato la polarizzazione nella società», conclude il report, «con ciò portando grandi parti della popolazione ad accettare l’uso della violenza».

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