Ore tredici del 6 settembre 2022. È questo l’appuntamento che attende gli oltre 65mila candidati al test d’ingresso di medicina. Di loro uno su quattro potrà iscriversi ai corsi di Medicina e chirurgia e odontoiatria, intraprendendo un percorso di studi su cui in molti ripongono le proprie speranze professionali.

Rispetto allo scorso anno i posti disponibili sono 720 in più (un incremento del 5,2 per cento), per un totale di 16.070 così suddivisi: 14.740 per medicina e 1.330 per odontoiatria. L’aumento è piuttosto cospicuo specie se si guarda indietro negli anni: nel 2019 gli aspiranti medici avevano avuto accesso a poco più di 11.500 posti e solo uno su sei era riuscito ad accedervi.

Va specificato che i posti attualmente disponibili per il prossimo anno accademico sono stati calcolati in modo provvisorio mesi fa e dovranno essere confermati nella conferenza stato-regioni, che potrebbe aumentare di qualche unità il fabbisogno di medici. Inoltre, non tutti gli iscritti al test è detto che si presentino alla prova, facendo aumentare per chi la sosterrà le possibilità di accedere ai corsi.

La prova, i punteggi, le graduatorie

La prova consisterà in un test a crocette riguardante vari ambiti: 23 quesiti riguarderanno la biologia, 15 la chimica, 13 la fisica e la matematica, 5 il ragionamento logico, 4 le competenze di lettura, per un totale di 60 domande da svolgere in 100 minuti. Per ogni risposta esatta sarà attribuito un punteggio di 1,5, per ogni risposta sbagliata ne saranno tolti 0,4 e in caso di risposta non data non verranno attribuiti né detratti punti.

I risultati del test saranno disponibili in forma di punteggio anonimo a partire dal 14 settembre sulla piattaforma Universitaly, dal 23 saranno, invece, visionabili le singole prove da parte dei candidati e il 29 saranno rese note le graduatorie nazionali.

Sulla base di queste si procederà all’immatricolazione (da fare entro 4 giorni) degli aspiranti medici tenendo conto, in prima battuta del punteggio ottenuto e, in seconda, delle preferenze espresse in fase di iscrizione in merito all’ateneo a cui iscriversi. Il 7 ottobre si procederà al primo scorrimento di graduatoria. Il punteggio minimo per essere ammessi varia da ateneo ad ateneo con una forbice che nel 2021, ad esempio, è stata anche di 18,7 punti (55,6 punti a Milano Bicocca contro 36,9 punti a Messina).

Le polemiche sul numero chiuso

Nei giorni scorsi il tema del numero chiuso è entrato anche nel dibattito politico, diventando argomento di campagna elettorale. In particolare, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha rilanciato la proposta, che nel 2019 era stata di Beppe Grillo, di abolire il numero chiuso a Medicina. «Proposta della Lega per sopperire alla carenza di medici: copiamo il modello francese e cancelliamo il numero chiuso per entrare alla Facoltà di Medicina. Libero accesso alle studentesse e agli studenti che ne fanno domanda», ha twittato.

Da più parti sono state avanzate perplessità, se non quando ferme contestazioni, sulla possibilità di aprire le porte delle facoltà a tutti gli aspiranti medici. Una proposta del genere, ha detto il segretario di Anaao Assomed, uno dei sindacati medici, è sintomatica di una scarsa conoscenza «della formazione universitaria di un medico. Come può una università sostenere 60mila iscritti ogni anno? Con i maxischermi in piazza? E poi come si garantiscono le specializzazioni?».

Tuttavia, si è detto favorevole a una «revisione del sistema di accesso», purché sia fatta in modo serio e condiviso «partendo dalle esigenze di programmazione». Dello stesso avviso è il presidente della Federazione nazionale ordini dei medici chirurghi e odontoiatri d'Italia, Filippo Anelli, che nell’esprimere, alla vigilia del test, il suo augurio ai candidati, ha affermato la necessità di rivedere il sistema di accesso a Medicina, magari partendo già dalle superiori, sulla base di un’attenta pianificazione. Una corretta programmazione che «non significa solo limitare gli ingressi al percorso formativo: significa anche aumentare i posti letto, e ricalibrare il numero di specialisti e di professionisti sanitari per paziente, per migliorare la qualità dell’assistenza».

Le preoccupazioni dei candidati sui social

Intanto sui social si moltiplicano i messaggi di preoccupazione dei candidati. «In questi giorni sono instabile emotivamente. Continuo a piangere per il concerto di Louis, per averlo visto da così vicino, piango per il M&G di domani e per chi avrà la possibilità di incontrarlo e piango per il test di medicina di domani #LouisTomlinson #TestMedicina», scrive Gaia.

Ma non manca chi si dice pronto ad affrontare con convinzione la prova, come Stevslavita: «Bella regá domani è il grande giorno e sto carica a molla», e chi, come Vero, essendoci già passata, esorta i futuri colleghi a non lasciarsi andare allo sconforto: «Un anno fa mi trovavo fra dei banchi in cui si stava decretando il futuro di centinaia di ragazzi. Un anno dopo mi trovo fra banchi dell’uni da studentessa di medicina. Ci siamo passati tutti, raga. Domani qualsiasi pensiero dopo quei 90 minuti. Non prima».

© Riproduzione riservata