La sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha annunciato che non si ricandiderà al termine del suo mandato in scadenza nel maggio 2021. Appendino ha comunicato la sua decisione alla maggioranza comunale del Movimento 5 stelle, suo partito di appartenenza. E lo ha confermato anche in un video sui social. Il 21 settembre la sindaca era stata condannata in primo grado a sei mesi per falso in atto pubblico. Il processo era nato dalla mancata registrazione nel bilancio comunale di un debito contratto dal comune con il fondo immobiliare partecipato dalla Fondazione Crt Ream.

In attesa dell’appello

Ed è proprio il processo in corso una delle motivazioni per la non ricandidatura: «Come sapete qualche settimana fa è stata pronunciata nei miei confronti una sentenza di condanna per una errata imputazione a bilancio di un debito atipico, ereditato dal 2012 – spiega la sindaca –. Come è stato riconosciuto, ho sempre operato nell’esclusivo interesse del Comune, che, al massimo, mi accusano di aver favorito “ingiustamente”».

«Io sono assolutamente certa di aver sempre e solo salvaguardato gli interessi dell’ente che amministro e, soprattutto, di aver agito in totale buona fede e per questo farò ricorso in appello. Tuttavia, le tempistiche per arrivare a sentenza, vanno oltre la scadenza elettorale del 2021».

Rispettare le regole

«La condanna, anche se di lieve entità e per i motivi che conoscete, resta tale. E in politica, prima di ogni cosa, bisogna essere coerenti con i propri principi – ha aggiunto la sindaca –. Io continuerò ad esserlo, rispettando le regole con cui mi sono candidata nel 2016». «Per questo, ho preso una decisione, non nego, molto dolorosa, ma necessaria: dopo aver a lungo riflettuto, ho deciso di fare un passo di lato. Non correrò, dunque, nuovamente per la carica di sindaca».

(Foto: Fabio Ferrari, LaPresse)

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