I militari della guardia di finanza di Torino hanno sequestrato preventivamente denaro e beni per oltre 29 milioni di euro, dando esecuzione all'ordinanza emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ivrea nei confronti degli ex rappresentanti legali della Manitalidea s.p.a., società eporediese leader nella fornitura di servizi di facility management e consulenza gestionale. Tra le ipotesi contestate anche il mancato pagamento ai lavoratori del “bonus di 80 euro”, noto anche come “bonus Renzi. Gli indagati sono accusati di aver commesso reati tributari di omesso versamento di ritenute dovute e di indebita compensazione dal 2016 al 2019, per un ammontare complessivo superiore a 29 milioni di euro. Secondo gli investigatori i soggetti avrebbero omesso Nel corso dell’operazione “Piazza pulita”, i militari della guardia di finanza di Torino hanno sequestrato preventivamente preventivo di denaro e beni per oltre 29 milioni di euro emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ivrea nei confronti degli ex rappresentanti legali della Manitalidea s.p.a., società eporediese leader nella fornitura di servizi di facility management e consulenza gestionale. Tra le ipotesi contestate anche il mancato pagamento ai lavoratori del “bonus di 80 euro”, noto anche come “bonus Renzi. Gli indagati sono accusati di aver commesso reati tributari di omesso versamento di ritenute dovute e di indebita compensazione dal 2016 al 2019, per un ammontare complessivo superiore a 29 milioni di euro. Secondo gli investigatori i soggetti avrebbero omesso versamenti, del valore di oltre 25 milioni di euro, dovuti al fisco per le ritenute d'imposta operate dall'impresa sugli stipendi dei dipendenti e sui compensi dei professionisti. Inoltre, per abbattere le somme dovute dall'impresa all'erario, sarebbero anche stati utilizzati crediti d'imposta non spettanti o inesistenti, per oltre quattro milioni di euro. In sintesi, il meccanismo del credito d'imposta consente a un'azienda di compensare i debiti fiscali con i crediti che lo stato riconosce per alcune tipologie di investimenti, spese o erogazioni. In questo caso, le compensazioni sarebbero state effettuate facendo figurare crediti per attività di ricerca e sviluppo nel 2018 e 2019, senza dimostrarne con evidenze documentali l'avvenuta esecuzione, per quasi 3,5 milioni di euro. In maniera analoga, sarebbero state effettuate compensazioni d'imposta per oltre 650mila euro per l'inesistente erogazione degli 80 euro mensili del cosiddetto “Bonus Renzi” nella busta paga dei dipendenti, in mancanza dei relativi pagamenti. In tal modo, la società avrebbe illecitamente “recuperato” le citate integrazioni stipendiali senza che tali somme fossero effettivamente giunte nelle tasche dei lavoratori. A seguito delle indagini, i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino hanno sequestrato somme di denaro depositate in una cinquantina di conti correnti e rapporti finanziari presso numerosi intermediari, anche all'estero. Sono stati sottoposti a sequestro anche sette immobili nelle province di Torino, Napoli e Latina, quote di tre società con sede nelle province di Torino e Roma e cinque motociclette supersportive di valore. 

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