Il giudice per le indagini preliminari di Perugia ha autorizzato con decreto il sequestro preventivo di oltre 103 milioni di euro, eseguito dalla Guardia di finanza, verso le società e le persone indagate per le presunte truffe legate ai sostegni economici introdotti dal governo per mitigare gli effetti della pandemia. Le truffe riguarderebbero i crediti di imposta per le agevolazioni nel settore edilizio, come il bonus facciate, bonus locazioni e recupero patrimonio edilizio.

  • In provincia di Perugia «è emersa la posizione di una società», spiega il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, in una nota, «operante nel settore commercio di autoveicoli che [...] risultava aver “acquistato” e “rivenduto” crediti di imposta per rilevanti importi, [...] riconducibili a condotte fraudolente». Si tratta di un soggetto «completamente sconosciuto al fisco», si legge nella nota.
  • Le indagini hanno portato a individuare le prove sull’«inesistenza dei crediti ceduti, la mancata esecuzione, in tutto o in parte, dei lavori» e la falsità dei contratti di affitto. Lavori non eseguiti e fatture che non sono mai state emesse.
  • L’attività della società in questione infatti non aveva nulla a che vedere con l’attività relativa ai sostegni, ossia l’edilizia e alla ristrutturazione di immobili. Il gip individua poi nei soggetti coinvolti «profili di criticità, non avendo presentato dichiarazione dei redditi».

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