Ricominciano gli attacchi russi su Kiev. Secondo le autorità, quello della scorsa notte è stato l'attacco più massiccio dall'inizio della guerra. La capitale si stava preparando a festeggiare la giornata di festa nazionale in ricordo dell'anniversario della fondazione della città oltre 1.500 anni fa.

La contraerea ucraina - riferiscono le autorità cittadine - ha abbattuto 52 droni di fabbricazione iraniana Shahed su 54 lanciati dall’esercito del Cremlino dalle regioni russe di Bryansk e Krasnodar. È morta almeno una persona, un uomo di 41 anni colpito dai detriti caduti, e una donna è rimasta ferita e ricoverata in ospedale.

Ondate di droni

Gli attacchi sono andati avanti durante tutto il mese di maggio: questa è stata la 14esima incursione e l'attacco sarebbe stato compiuto in diverse ondate con le sirene antiaeree che hanno risuonato per 5 ore.

Secondo il sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko, le prime esplosioni sono avvenute intorno all'01:00 ora locale, ma i droni hanno continuato ad arrivare a ondate e da varie direzioni per tutta la notte.

Il sito web Kyiv Independent sostiene che l'attacco potrebbe far parte di un piano russo per esaurire le difese antiaeree ucraine, in cui ci sono i sistemi antimissile Patriot forniti dagli Stati Uniti, alla vigilia dell'attesa controffensiva ucraina.

Le trattative

Mentre le operazioni sul campo continuano e c’è attesa per la controffensiva ucraina, si muovono anche i diversi mediatori che nei mesi scorsi hanno cercato di fare passi avanti nella ricerca della pace. In un’intervista al Corriere della sera il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin spiega che nessuna trattativa è esclusa.

«Ora si comincerà dall'approccio con le due capitali, Kiev e Mosca. Però, certo, è evidente che non escludiamo nessun altro interlocutore» ha detto. «Nessuno di noi ha le soluzioni concrete, perché capisco che ci sono tanti elementi in gioco e sono difficili da mettere insieme» ha sottolineato Parolin, per il quale «ci sono tante cose da comporre, ma si tratta anche di mettersi in una prospettiva di pace: ecco, se ci si mette in questa prospettiva, credo che si troveranno anche delle soluzioni concrete».

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