Sono stati rilasciato con un foglio di via gli oltre 230 tifosi del Napoli, che sfiderà martedì sera il Psv nella terza giornata della fase di Champions League, sono stati arrestati nel centro di Eindhoven.

La polizia ha fatto sapere in un primo momento che «il loro comportamento ha causato disordini». Altri quattro tifosi azzurri sono stati arrestati in altre zone della città con la medesima motivazione. Le forze dell'ordine hanno poco dopo specificato che il provvedimento non è in realtà stato preso a seguito del verificarsi di veri e propri scontri, né con gli agenti né con i supporter avversari, bensì a scopo preventivo. Secondo una portavoce, i fermi sono stati effettuati «al fine di impedire» i disordini «effettuando gli arresti».

La dinamica degli arresti

I tifosi del Napoli arrestati si trovavano nella zona di Fuutlaan. Il portavoce della polizia li ha descritti come un «gruppo numeroso», pervaso da «una certa atmosfera». Gli agenti hanno ripreso i tifosi «per il loro comportamento» e hanno chiesto loro di lasciare il centro città, ma le loro richieste sono state ignorate.

Da qui la decisione di arrestare i tifosi partenopei con l'accusa di aver violato il regolamento comunale in materia di assembramenti. In circa 230, come detto, sono stati portati in autobus alla stazione di polizia di Mathildelaan, per essere interrogati. Alcuni non hanno i biglietti per la partita di questa sera.

Il sindaco di Eindhoven, Jeroen Dijsselbloem, aveva precedentemente istituito una zona di sicurezza ad alto rischio. Ciò consente alla polizia di effettuare perquisizioni preventive anche nel centro città.

Alla fine sono stati rilasciato dopo essere stati interrogati, ma devono lasciare la città. 

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