- Beatrice Cristalli, linguista e autrice, durante il lockdown ha creato sull’app di incontri uno sportello d’aiuto. Tanti hanno accettato di confidare le proprie ansie a una sconosciuta per riempire la vita chiusi in casa.
- Quello che è emerso è il ritratto di una società che rifugge dall’altro e dall’amore. E «un panorama variegato di uomini. Perché non sono riuscita a entrare in contatto con donne».
- Così, tra uno swipe e l’altro, iniziavano le sedute di terapia. «Spesso erano loro a contattarmi perché attratti dalla foto profilo: un ritratto onirico di due amanti che si baciano ma sembrano non incontrarsi».
Una voce che ascolta il disagio mentre cerchi sesso su Tinder
20 giugno 2021 • 21:48Aggiornato, 21 giugno 2021 • 11:29