19 febbraio 2023. Amedeo Della Valle, Mvp della manifestazione e simbolo dei vincitori, ha appena trascinato la Pallacanestro Brescia allo sconvolgimento per antonomasia in Coppa Italia: la conquista del trofeo partendo come ultima nel tabellone, trionfando cioè da ottava testa di serie su otto, superando tutte e due le favorite, l’Olimpia Milano eliminata ai quarti di finale e la Virtus Bologna battuta in finale.

Si trattava del primo trofeo della storia della società lombarda, arrivato in barba a tutti i pronostici non solo per la posizione in griglia, ma soprattutto per il rendimento che aveva portato a quel piazzamento, mai stabilizzato per diversi infortuni, rimasto sempre incostante nonostante le individualità, prima dell’exploit andato oltre le potenzialità di base.

Prima e dopo quel trofeo

Brescia si presentò al torneo reduce da sei sconfitte consecutive in campionato. Uscì con la Coppa e con la spinta per risalire la classifica, non abbastanza per completare la rimonta e guadagnarsi un posto nei playoff scudetto, l’obiettivo stagionale. Un risultato che obbligò la dirigenza a una riflessione sull’intera annata: escludendo il percorso senza infamia e senza lode in EuroCup, bisognava essere delusi per un risultato sotto le aspettative in un torneo da sette mesi o essere felici per uno storico trofeo ottenuto in una manifestazione durata cinque giorni?

Solitamente le squadre del basket italiano vanno incontro a sostanziosi rinnovamenti di personale da una stagione all’altra. Una domanda del genere sembrava suggerire un rinnovamento ancora più profondo della media. Invece a Brescia si sono mossi in controtendenza: con la conferma quasi completa dello staff tecnico e di sette giocatori. David Moss si è ritirato ed è diventato assistente allenatore. Una strategia che, al netto di qualche importante ritocco, ha sinora pagato alla grande.

La crescita di Brescia

Indipendentemente dall’esito delle nuove finali di Coppa Italia iniziate mercoledì, dodici mesi dopo quel trionfo Brescia è ancora più di prima sulla bocca di tutti. All’edizione 2024 del torneo si è presentata come testa di serie numero 1 del tabellone, conseguenza del meritatissimo primato in campionato. La sorpresa del torneo rispetto alle previsioni iniziali, ma a questo punto ben più di un fuoco di paglia. Ha cambiato fisionomia con il centro Miro Bilan al ritorno in Italia dopo la parentesi di Sassari e candidato Mvp della Serie A, con meno atletismo dell’Odiase titolare nel ruolo della scorsa stagione, ma con ben più talento, impreziosendo di alternative la rotazione con gli altri due nuovi arrivati Christon e Burnell (anche loro già noti sui campi italiani, fattore da non sottovalutare), con un Massinburg spesso decisivo partendo dalla panchina.

Il panorama

Brescia è diventata quanto meno un credibile terzo incomodo tra i piedi di Milano e Virtus Bologna. Senza dimenticare Venezia, l’unica società che potrebbe piazzare la doppietta sia con la squadra maschile sia con quella femminile: da quest’anno infatti nei cinque giorni di Torino si terranno anche le finali della Coppa Italia femminile. Un ulteriore passo in avanti per una manifestazione che anno dopo anno aumenta l’offerta dal punto di vista dell’entertainment, con una serie di iniziative a corollario di ciò che accade in campo. L’accattivante formula a eliminazione diretta resta il pezzo forte: nel 2019 un articolo sul New York Times ne elogiò l’imprevedibilità e il fascino, in grado di generare attenzione tanto negli spettatori casuali quanto in quelli più assidui. Per introdurre un diversivo all’inizio della lunga Regular Season, anche nella Nba di questa stagione è stata introdotta una Coppa simile, chiusa con una fase a eliminazione elettrizzante.

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