In Italia vacciniamo ancora pochi anziani a causa di un piano che lascia ampia libertà alle regioni: qual è la situazione sul campo a tre mesi dall’inizio delle somministrazioni
- Inizialmente il piano vaccinale dava la priorità a 1,4 milioni di operatori sanitari, ma in tre mesi le regioni hanno vaccinato il doppio di questo numero.
- Moltissimi anche gli insegnanti vaccinati, da sempre inseriti tra le categorie prioritarie nel piano con il consenso di molte forze politiche, nonostante le polemiche degli ultimi giorni.
- Ci sono poi 1,6 milioni di vaccini destinati a “personale non sanitario”: è qui che troviamo i giornalisti vaccinati in Campania, gli avvocati vaccinati in Toscana e tutti gli altri vaccinati perché “lavoratori essenziali”.
Ormai è chiaro che in Italia abbiamo vaccinato meno anziani e persone fragili rispetto ad altri paesi. Governo e regioni hanno preferito destinare una parte rilevante dei vaccini ad altre categorie ritenute altrettanto prioritarie. Il piano vaccinale che stabilisce gli ordini di priorità di vaccinazione è stato interpretato in maniera flessibile e molte regioni hanno preferito vaccinare chiunque avessero a disposizione, pur di non finire in fondo alle classifiche delle regioni che vaccinavano



