Francesca Albanese è accusata dalla maggioranza di aver fatto propaganda contro il governo in due scuole toscane. Duro il comunicato della Lega Toscana tramite il suo commissario Andrea Crippa. Per l’opposizione invece è l’ennesimo attacco strumentale volto a delegittimarla
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha chiesto di avviare un’ispezione dopo che due istituti scolastici in Toscana hanno ospitato Francesca Albanese, relatrice speciale dell’Onu per i territori palestinesi occupati, durante l’orario scolastico all’interno dell’iniziative promosse dalla rete di insegnanti “Docenti per Gaza”.
In questo specifico caso, Francesca Albanese era stata invitata per discutere insieme agli studenti dei temi presenti nel suo ultimo libro “Quando il mondo dorme. Storie, parole e ferite dalla Palestina”, edito da Rizzoli.
La posizione di Valditara
Il ministro leghista – a seguito di un’interrogazione di Fratelli d’Italia sul tema – ha detto «di aver letto su organi di stampa che la relatrice avrebbe rilasciato dichiarazioni che, se comprovate, potrebbero costituire ipotesi di reato». Aggiungendo poi che «le ispezioni mirano a verificare la realtà dei fatti e la eventuale responsabilità degli organi scolastici coinvolti».
Su quanto accaduto durante gli incontro scolastici si è espressa la Lega in Toscana attraverso un comunicato volto a spiegare la decisione di Valditara: «Come riportato da alcuni organi di stampa – Il Giornale e Il Tempo, (ndr) – sembrerebbe addirittura che la relatrice speciale dell’Onu abbia accusato l’attuale governo di essere “fascista”, “complice di un genocidio” e detto ai ragazzi di occupare le scuole».
Il commento di FdI e Lega
Il commissario della Lega nella regione, Andrea Crippa, ha poi rincarato la dose: «Ci risiamo! Dopo Pisa e Massa, ora è il turno di Pontedera. Anche qui, infatti, Albanese ha potuto fare la sua consueta propaganda in un liceo. Gli italiani conoscono già il tristemente noto incontro virtuale – parte di una serie fornita a oltre 150 scuole medie e superiori italiane, dalla chiara connotazione politica – e siamo certi che la stragrande maggioranza di loro non voglia i figli in una scuola ideologizzata».
Gli istituti in questione sono il Liceo Montale di Pontedera (Pisa) e una classe di seconda media dell’Istituto comprensivo “Massa 6”, entrambi menzionati in un’interrogazione parlamentare del deputato di FdI Alessandro Amorese. «Iniziative scolastiche di questo tipo – ha detto Amorese – se svolte in assenza di un adeguato contraddittorio, rischiano di assumere il carattere di un indottrinamento ideologico, lontano dai principi di pluralismo, equilibrio formativo e imparzialità che devono guidare l’attività educativa nelle scuole italiane».
Dura invece la reazione del Movimento 5 Stelle che – tramite i suoi rappresentanti in commissione cultura – ha parlato di ispezioni che «puzzano di propaganda».
© Riproduzione riservata


