Mentre la nuova variante più contagiosa del coronavirus si diffonde in Europa causando un’impennata dei contagi paesi come la Germania si preparano a rimanere in lockdown fino a primavera. In Italia, invece, la crisi di governo ha rallentato l’arrivo di ulteriori misure di contenimento per bloccare quella che molti già chiamano la “terza ondata”.

I nuovi numeri

Martedì sono stati registrati 14.242 nuovi casi di Covid-19, un numero in leggero aumento rispetto alla scorsa settimana. Continua ad essere analizzato un numero relativamente ridotto di tamponi, 141.641, molto inferiore all’obiettivo di 350 mila al giorno. I morti sono stati 616, mentre ci sono 26 terapie intensive occupate in più e 176 nuovi ricoveri.

La Germania

Ancora una volta, è la Germania il paese che in Europa sta affrontando in modo più deciso questa nuova fase. Da lunedì il paese si trova in un lockdown particolarmente duro. Tutti i bar, ristoranti, alberghi, negozi e altre attività definite non essenziali sono chiusi, così come gran parte delle scuole.

In tutto il paese è in vigore il divieto di invitare nella propria casa più di una persona non appartenente al nucleo familiare, mentre negli stati più colpiti dal contagio sono in vigore limiti agli spostamenti.

Martedì, il quotidiano Bild ha scritto che nel corso di una riunione a porte chiuse della Cdu, la leader del partito e cancelliera Angela Merkel avrebbe detto che questa situazione continuerà per 8-10 settimane, cioè fino a primavera, e che, se la variante del virus dovesse diventare prevalente anche in Germania, il paese dovrà prepararsi a veder aumentare di almeno dieci volte il numero di casi. Per il momento, la scadenza delle attuali misure è fissata per il 31 gennaio.

La situazione in Italia

L’Italia è tra i pochi grandi paesi europei ad essere uscito dal periodo di feste senza un inasprimento delle misure di contenimento. Anzi, dopo meno di un mese trascorso con regole simili a quelle delle zone arancioni applicate in tutto il paese, la gran parte delle regioni sono tornate in zona gialla.

Per il momento, il governo si è limitato a rendere più rapido il passaggio di una regione in una zona di rischio superiore. Ulteriori misure sono ancora in discussione e una decisione dovrà essere presa entrò il 16 gennaio, quando scadranno le norme di contenimento attualmente in vigore.

L’orientamento del governo è quello di prorogare le attuali limitazioni (dal coprifuoco alla chiusura di bar e ristoranti alle 18) e di mantenere il sistema a zone colorate, rendendo però ancora più facile il passaggio alle zone con limitazioni più stringenti (cioè saranno necessari meno casi di Covid-19 per entrare in zona arancione o rossa).

Sono allo studio anche eccezioni a queste regole. Per quelle zone in cui gli spostamenti saranno vietati (zone rosse e arancioni), ad esempio, il governo pensa di reintrodurre la regola delle visite in vigore nel periodo delle feste: sarà possibile andare a trovare amici e conoscenti in tutta la propria regione, ma soltanto in un massimo di due persone, più eventuali minori o disabili a carico, e per una sola volta al giorno.

Inoltre, il ministro della cultura Dario Franceschini avrebbe chiesto di studiare l’ipotesi di riaprire i musei per un numero contingentato di visitatori.

 

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