Il processo interno sugli investimenti immobiliari del Vaticano a Londra rischia di diventare un problema giuridico per lo stato pontificio accusato di non avere rispettato alcuni diritti fondamentali degli accusati violando così la legislazione dell’Unione europea. Papa Francesco, pur essendo una guida morale per i paesi, rimane, come i suoi predecessori, un sovrano assoluto. In alcune mail, ottenute da Ap, un consigliere di lunga data del papa, Marc Odendall, ha accusato le autorità dello stato ecclesiastico di avere violato gravemente i diritti umani nel corso del processo e ha inoltre ammonito il numero due del Vaticano che se le procedure non cambieranno «lo stato ecclesiastico non potrà più essere considerato parte degli stati con un diritto civile».

Senza diritti

Il processo in corso ha seguito, come tutte le procedure giudiziarie vaticane, un codice italiano del 1889 che prevede pochi diritti per gli accusati e i loro difensori. Ad esempio, il papa ha autorizzato gli accusatori a seguire un “rito abbreviato” che ha concesso loro di interrogare e perquisire gli indagati senza la presenza di un giudice investigativo. 

La posizione non facile del papa

Il processo in corso è diventato di dominio pubblico nell’ottobre del 2019 quando le guardie del corpo del pontefice hanno perquisito gli uffici del governo vaticano (la segretaria di Stato)  e dell’autorità di controllo finanziaria. Le perquisizioni erano state autorizzate dallo stesso papa Francesco che si trova però, secondo la ricostruzione di Ap, in una posizione un po’ complicata: pur essendo stato in prima linea nel promuovere l’azione contro gli accusati, ha infatti partecipato a un incontro per dare il via libera alle operazioni del fondo dove secondo le autorità vaticane «avrebbe chiesto alle persone coinvolte di trovare una soluzione con la buona volontà di tutti». Anche il vicesegretario di Stato, Edgar Pena Parra, non è stato coinvolto nel processo, anche se diversi documenti provano i suoi errori nella gestione del fondo. Nella gestione del fondo, è stato coinvolto anche l’ormai ex cardinale Angelo Becciu che dopo essere stato costretto alle dimissioni dal pontefice non risulta per ora nel processo.

© Riproduzione riservata