Voleva insegnare le regole della convivenza civile e dell’igiene ai bengalesi, in particolare una doccia al giorno e la pulizia dei denti, si presentava come «sognatore, innamorato della propria terra», ma ora è finito ai domiciliari per corruzione. È la parabola di Nello Donnarumma, 38 anni, sindaco di Palma Campania dal 2018, arrestato questa mattina dai carabinieri su ordine della procura della repubblica di Nola. Il primo cittadino è passato a Fratelli D’Italia nel 2020 in una conferenza stampa convocata alla presenza di Francesco Lollobrigida, arrivato da Roma per l’occasione, e oggi cognato e ministro famoso per aver fermato un treno. Donnarumma è il numero due di Fdi a Napoli, vicecommissario provinciale, in corsa per la segreteria, e in buoni rapporti con il partito romano. Si è sposato e ha festeggiato nel ristorante del deputato Paolo Trancassini, molto vicino a Giorgia Meloni. In una foto, risalente a qualche anno fa, è in compagnia dell’attuale presidente del Consiglio, conversava di politica e programmi.

Nel 2019 le cronache nazionali si occuparono di lui perché, vista la nutrita comunità bengalese che vive nel comune napoletano, aveva pensato bene di distribuire un opuscolo rivolto a loro dal titolo chiarissimo: «Norme precauzionali generalmente osservate ed accettate in Italia». L’iniziativa aveva generato polemiche e contestazioni. Il primo cittadino si era difeso spiegando «che a Palma Campania si vive rispettando le regole fondamentali dell'igiene personale». Ora secondo la procura è lui a non aver rispettato le regole, quelle del codice penale.

Le accuse per Donnarumma

Donnarumma è indagato per corruzione e turbativa d’asta insieme con dipendenti comunali e imprenditori, in tutto i coinvolti sono diciannove. Quello che i magistrati contestano al primo cittadino è di aver messo in piedi un sistema clientelare assicurandosi posti di lavoro per “amici” da alcuni imprenditori che favoriva in appalti e commesse pubbliche. Il giudice ha accolto la richiesta di misura cautelare ai domiciliari perché Donnarumma ha posto in essere «condotte in totale spregio dei doveri e degli obblighi connessi alla funzione pubblica esercitata misura idonea a recidere la fitta rete di
relazioni nella quale si cala l’indagato e certamente in grado di muoversi con assoluta disinvoltura», si legge nella misura cautelare.

ANSA

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