Il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti è indagato dalla procura di Roma per abuso d’ufficio, falsità commessa da pubblico ufficiale e rifiuto d’atti d’ufficio nelle nomine dei dirigenti delle Asl laziali nel 2019. Insieme al segretario del Pd sono indagati anche l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, e altre sette persone tra cui Andrea Tardiola, segretario della Giunta della regione Lazio, e Renato Botti, all’epoca dei fatti responsabile della direzione della Salute della Regione Lazio.

Le nomine al vaglio degli inquirenti sono quelle di dieci dirigenti, tra cui Narciso Mostarda, l’attuale dg della Asl Roma 6, che qualche mese fa veniva dato tra i possibili nomi per il rinnovo del commissario per la sanità in Calabria.

L’esposto di Aurigemma (Fdi)

La questione delle nomine già era stata sollevata nel Consiglio della Regione da Antonio Aurigemma di Fratelli d’Italia che aveva presentato un’interrogazione per avere delucidazioni sulla nomina di un dirigente di un’azienda sanitaria locale, e adesso ha presentato l’esposto in procura che ha fatto partire le indagini. All’interrogazione D’Amato aveva risposto: «No, non è intenzione dell’amministrazione regionale ritirare il provvedimento, pienamente legittimo all’interno del quadro nazionale». 

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