Zuckerberg continua inarrestabile il processo di cambiamento di Meta Platforms. Dopo aver annunciato nei giorni scorsi, con un video pubblicato sui social, che porrà fine al fact-checking – perché i moderatori: «erano diventati troppo politicamente di parte» – e che rimuoverà ogni restrizione alla libertà di parola sia su Facebook che su Instagram, ora ha deciso di chiudere i programmi aziendali di diversità, equità e inclusione. Venerdì 10 gennaio, come riporta il New York Times, l'azienda ha comunicato ai dipendenti che avrebbe interrotto il lavoro su diversità, equità e inclusione.

Meta ha eliminato il ruolo di chief diversity officer, ha abbandonato gli obiettivi di assunzione per la diversità che prevedevano l'impiego di un certo numero di donne e minoranze, e ha dichiarato che non avrebbe più dato priorità alle imprese di proprietà di minoranze nella selezione dei fornitori. 
Meta si concentrerà «su come applicare pratiche eque e coerenti che riducano i pregiudizi per tutti, indipendentemente dal background» ha affermato Janelle Gale, vicepresidente delle risorse umane.

Zuckerberg continua così la sua inversione di marcia, allineandosi sempre di più al presidente Donald Trump, e al suo sponsor Elon Musk, in materia di libertà d’espressione.

Sempre venerdì 10 gennaio, in un’intervista con il podcaster Joe Rogan, Zuckerberg ha dichiarato che è giunto il momento di tornare alla «nostra missione originale», dando alle persone «il potere di condividere». Ha detto di essersi sentito sotto pressione da parte dell'amministrazione Biden e dei media per «censurare» certi contenuti, aggiungendo: «Ora ho un controllo molto maggiore su ciò che penso debba essere la politica, e d’ora in avanti sarà così». Da parte sua, il presidente uscente Joe Biden ha dichiarato ai giornalisti di ha dichiarato ai giornalisti di considerare «vergognosa» la decisione di Zuckerberg di abbandonare il fact-checking su Facebook e Instagram. 

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