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CONCEPT

Daniel Pennac è nato in una famiglia di persone intelligenti: era l’unico dei fratelli che andava male a scuola e si sentiva stupido. Asino senza speranza a scuola anche Renzo Piano, perché troppo

distratto. Spesso la resistenza dei bambini all’insegnamento scolastico nasconde la difesa di un bene, di un talento non ancora sbocciato.

Come sopportare la confusione nell’attesa di riuscire a trovare la propria strada? Per esempio, venendo a sapere che anche i famosi, le superstar delle antologie scolastiche, quelli che giustamente vengono proposti come i migliori modelli di espressione linguistica, hanno vissuto lo stesso disagio. Il titolo di questi podcast è “Ragazzini come noi”, proprio per invitare ad abbattere, nel segno della realtà, quella distanza siderale che la scuola volente o nolente crea tra studenti e Maestri con la m maiuscola.

Gli scrittori e gli artisti sono stati ragazzini come tutti, come noi, si sono accorti di non essere quelli che i genitori avrebbero desiderato, hanno dovuto far fronte a situazioni inaspettate, ragazzini come tutti, come noi, con dentro quella differenza che li identificava (che ci identifica) prima ancora di capire a cosa si stessero (o ci stiamo) ribellando.

Ragazzini come tutti, con la forza di una energia da scoprire, sviscerare, condividere o civilizzare. Durante, tanto per dirne una, era nato a Firenze con un nome che non gli piaceva: era orfano di madre, i ragazzi del suo stesso stato sociale erano molto più ricchi e, per farsi accettare, doveva riempire il gap economico con le idee, il fascino, la bravura. Con un padre accusato di prestare denaro a tassi da strozzino e una giovane matrigna mai accettata, si vergognava. Durante non aveva una stanza sua, né libri propri per studiare. Per cambiare nome e stato e diventare quel Dante Alighieri, con berretto, alloro e toga rossa, che ci rivolge non per colpa sua smorfie dure e sguardi severi dalle illustrazioni dei libri, si è dovuto molto ingegnare, dribblando le difficoltà, inseguito dalla disperazione di non farcela. Quel ragazzino come noi che era può rappresentare ancora, e per sempre, un incontro incoraggiante.

TARGET

Tutte le persone assetate di storie, i giovani che in un modo o nell’altro aspirano a una carriera dove conta l’uso della parola e hanno bisogno di confronto, gli studenti che si sentono respinti dalla scuola e hanno bisogno di supporto, gli insegnanti che si giovano dell’utilizzo dei media per le loro lezioni.

PRODUZIONE

Si pensa a una prima serie di podcast in 6 puntate di misura variabile tra i 20 e i 30 minuti, in cui raccontare, sfruttando i noti procedimenti suggestivi dell’immaginazione, dal punto di vista più o meno avventuroso del bambino che poi è diventato il grande scrittore, il contesto in cui ha vissuto la propria infanzia e le vicende che l’hanno segnata fino al riconoscimento della propria dote, del proprio talento.

Gli autori saranno quei grandi a cui le antologie scolastiche riservano capitoli specifici: Dante, Petrarca, Boccaccio, Ariosto, Machiavelli e Tasso. Non necessariamente in quest’ordine, non sempre unici e soli all’interno della puntata ad essi dedicata.

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