Su Domani prosegue il Blog mafie, da un’idea di Attilio Bolzoni e curato insieme a Francesco Trotta. Potete seguirlo a questa pagina. Ogni mese un macro-tema, approfondito con un nuovo contenuto al giorno in collaborazione con l’associazione Cosa vostra. Per un mese pubblichiamo ampi stralci della prima grande inchiesta di Giovanni Falcone, l’ordinanza di rinvio a giudizio “Rosario Spatola e altri” del 1980


Occorre esaminare, adesso, gli ulteriori elementi emersi a carico dei suddetti imputati e degli altri prevenuti, cui è stato dato carico dei reati oggetto di esame, e vagliare le loro discolpe.

Per Giorgio Muratore sono stati posti in evidenza: i suoi frequenti contatti con personaggi italo-americani dediti al traffico di stupefacenti e le sue ripetute e misteriose partenze per gli Usa; il ruolo da lui svolto in Sicilia nell’organizzazione della spedizione dell’eroina poi sequestrata agli Adamita; i suoi collegamenti con Paolo Guarino, implicato in traffico di stupefacenti e ucciso per motivi certamente da ricollegare a tale traffico; il suo riconoscimento fotografico da parte di, Albert Gillet, quale personaggio collegato con Francesco Mafara.

Vanno esaminati, adesso, gli altri gravi elementi emersi a suo carico. Anzitutto, occorre far riferimento all’accertata presenza di Giorgio Muratore, con Filippo Ragusa e con Ferrara Esmeralda, all’Hotel City di Varese dal 23 al 24 febbraio 1979 (...). Tale presenza, se posta in correlazione con la sicura appartenenza del Muratore e del Ragusa a organizzazioni dedite al traffico di stupefacenti, è estremamente importante. Infatti, come ha confermato Charlier nel suo interrogatorio del 16 ottobre 1981 (…), i luoghi più consueti di consegna, al corrieri, dell’eroina in partenza per gli Usa sono, Palermo, Milano e, appunto Varese.

Inoltre, dall’esame delle documentazione bancaria è emerso che il Muratore è titolare di un conto corrente, intrattenuto con l’agenzia di Bagheria della Sicilcassa.

Su tale conto Giorgio Muratore ha emesso, fra gli altri, i seguenti assegni:

  • 5/1/1979 lire 1.000.000, all’ordine di Francesco Bellavia (negoziato da Giovanni Bellavia);
  • 14/3/1979 lire 1.000.000 all’ordine di Francesco Bellavia (negoziato dalla s.r.1. Mondial Cord);
  • 25/11/1979 lire 1.000.000 all’ordine di Giovanni Bellevia (negoziato dalla s.r.1. Mondial Cord);
  • 1/4/1980 lire 1.500.000 all’ordine di Francesco Bellavia (negoziato dalla s.r.1. Mondial Cord):
  • Totale L. 4.500.000
  • 15/3/1973 L. 1.440.000 all’ordine di Paolo Guarino
  • 14/3/1978 L. 330.000 all’ordine di Paolo Guarino
  • 17/3/1978 L. 1.000.000 all’ordine di Paolo Guarino
  • 7/2/1979 L. 6.000.000 all’ordine di Paolo Guarino
  • 25/5/1979 L. 1.000.000 all’ordine di Rosario Guarino
  • Totale L.10.570.000
  • 4/4/1978 L. 1.400.000 all’ordine di Angelo Ficano
  • 10/4/1978L. 3.200.000 all’ordine di Angelo Ficano
  • 3/5/1978 1. 1.450.000 all’ordine di Angelo Ficano
  • 9/6/1979 1. 1.000.000 all’ordine di Angelo Ficano
  • 19/12/19791.1.000.000 all’ordine di Angelo Ficano
  • Totale L.2.050.000
  • 23/7/1978 L. 1.550.000 all’ordine di Ragusa Filippo
  • 2/8/1978 L. 1.000.000 all’ordine di Ragusa Filippo
  • Totale L. 2.650.000
  • 25/10/1978 L. 4.000.000 all’ordine di Paolo Scaduto (girato da Tommaso Scaduto)
  • 3/11/1978 L. 1.700.000 all’ordine di Paolo Scaduto (girato da Tommaso Scaduto)
  • 7/12/1978 L. 1.660.000 all’ordine di Paolo Scaduto
  • Totale L. 7.360.000
  • 3/12/1979 L. 5.000.000 all’ordine di Francesco Di Pasquale
  • 23/11/1979 L. 1.450.000 all’ordine di Giovanni Di Salvo
  • 20/8/1979 L. 1.000.000 all’ordine di Rocco La Mattina (negoziato da Priolo Salvatore)
  • 4/4/1979 L.14.840.000 all’ordine di Filippo Ficano
  • 24/5/1979 L. 1.575.000 all’ordine di Filippo Ficano
  • 17/1/1980 L. 1.600.000 all’ordine di Filippo Ficano
  • Totale L.18.016.000


Inoltre, sul suo conto, il Mutatore ha effettuato, fra l’altro, i seguenti versamenti:

  • il 28/12/1978 L. 4.100.000 controvalore in lire italiane di Usa 5.000
  • il 25/12/1979 L.10.000.000 assegni bancari emessi dalle Sicilcassa di Bagheria arichiesta di Ficano Angelo.
  • il 4/12/1979 L. 20.000.000 due assegni bancari emessi dalla Sicilcassa, Agenzia di Bagheria di L. 5.000.000 ciascuno, richiesti da Angelo Ficano ed un assegno di conto corrente del Ficano di Lire 10 milioni.
  • il 30/3/1979 L. 10.000.000 vaglia cambiario emesso dal Banco di Sicilia Agenzia n.3 di Palermo il 26/3/1979, all’ordine di Cusimano Antonio ed a richiesta di Priolo Salvatore.
  • il 9/5/1978 L. 5.000.000 assegno emesso dal Banco di Roma, filiale di Torre Annunziata, il 2/5/1978 all’ordine di De Felice Carlo e richiesto da Tullio Calabrese.
  • Il 3/4/1979 L.14.000.000 vaglia cambiario di Lire 10 milioni, emesso il 30/3/1979 dal Banco di Sicilia di Polizzi Generosa all’ordine delle Poste di Polizzi Generosa, e v/c di L. 4.000.000, emesso dal medesimo istituto all’ordine ed a richiesta di Scalia Vincenzo.
  • il 25/5/1980 L. 4.800.000 -Assegno di c/c di Angelo Ficano.
  • Totale L.34.300.000


Orbene, balzano evidenti de tali dati i rapporti che il Muratore intratteneva con personaggi implicati nel traffico di stupefacenti e nel contrabbando di sigarette; e ciò vale a far riflettere sul fatto che, ormai, i canali del contrabbando di sigarette vengono utilizzati anche per il traffico di stupefacenti.

Si ricorda, in proposito che: Giovanni Bellavia (la Mondial Cord è una società di sua pertinenza) è attualmente detenuto a Palermo per traffico di stupefacenti, in relazione al sequestro, avvenuto il 7/10/1980 a New York, di 21 Kg. di eroina, nascosta in mobili provenienti dal suo negozio: per tale fatto, è stato arrestato in U.S.A. anche Giuseppe Troia, collegato con Salvatore Gallina,(n. 59). Ancora una volta, dunque, riappare la figura di Salvatore Gallina.

Di Paolo Guarino, Angelo Ficano, Filippo Ragusa, si sono già esposti gli elementi che li indicano quali appartenenti alle organizzazioni dedite al traffico di stupefacenti.

Rocco La Mattina è figlio di Nunzio La Mattina, pluripregiudicato ed indiziato di appartenenza alla mafia. Al riguardo si osserva che il La Mattina, unitamente a Giovanni Bontate (n. 10) ed al cognato di quest’ultimo, Girolamo Teresi (n. 97), si è recato a Zurigo, facendone ritorno il 17/2/1979; si è recato a Napoli il 20/2/1979 con Salvatore Buscemi e con Salvatore Inzerillo (n. 15); il 21/5/1979, si è recato a Napoli con Paolo Guarino: il 6/5/1979 è stato prelevato all’aeroporto di Palermo da un giovane che guidava un’autovettura intestata ad Antonio Cusimano (cfr. rapporto della Guardia di Finanze di Palermo del 16/6/1950: ...):

Paolo Scaduto ed il padre, defunto, Tommaso Scaduto sono stati imputati del sequestro dell’industriale Danilo Montanari, avvenuto a Guastalla il 31/1/1979 (cfr. rapp. Finanza 1° agosto 1980; ...), ed è significativo che le indagini che hanno portato a tali risultati e quelle che hanno individuato Giorgio Muratore e gli altri per l’episodio Adamita sono partite dalle informazioni ricevute dalla Finanza, secondo cui Tommaso Scaduto era a capo di una grossa organizzazione dedita al traffico di stupefacenti.

Tullio Calabrese ha ammesso (…) che l’assegno di 5 milioni del Banco di Roma di Torre Annunziata, negoziato da Giorgio Muratore, era stato da lui richiesto per acquistare partite di sigarette di contrabbando. Testa Ugo (....), e De Felice Carlo (...) hanno ammesso che nel passato erano soci del Calabrese e che gli assegni richiesti da quest’ultimo, per complessivi 15 milioni riguardavano l’acquisto di sigarette di contrabbando.

Orbene, il fatto che Giorgio Muratore era in possesso di uno di tali assegni, insieme con i riferiti collegamenti con contrabbandieri e con trafficanti di stupefacenti, è dimostrativo del titolo in virtù del quale egli era venuto in possesso di tale assegno. Ed è significativo che un altro degli assegni di 5 milioni richiesti contestualmente dal Calabrese sia stato negoziato (...), da Zappavigna Provvidenza, moglie del noto pregiudicato Milano Nicola, la quale, naturalmente, ha dichiarato (…) di non ricordare chi le avesse dato l’assegno stesso.

Di fronte ad una serie tanto convergente di elementi a suo carico, il Muratore ha reso discolpe che, in definitiva, hanno aggravato ulteriormente la sua posizione.

Il suo primo interrogatorio. (...) è pieno di vuoti di memoria e di palesi contraddizioni con fatți giudizialmente accertati. Invero: ricorda di essere stato negli U.S.A. nel novembre 1977, nel maggio 1978 (per quindici giorni) nel 1979 per due volte (in estate, per assistere alla prima comunione del figlio di Filippo Ragusa e, nell’ottobre o novembre 1979, per affari concernenti la sua attività di serigrafico) e nega di esservi stato nel gennaio 1980. In ordine a tali viaggi, peraltro, sorge spontaneo di chiedersi come è possibile che una persona che afferma di godere di modeste e lecite risorse economiche, possa affrontare così frequentemente viaggi notoriamente dispendïosi.

Ed è addirittura assurdo che si affrontino viaggi del genere solo per assistere ad una prima comunione. A contestazione, ammette dubitativamente di essere stato in U.S.A. anche nel gennaio 1980. Afferma di avere tenuta nascosta, anche fra gli amici più stretti la sua partenza per gli U.S.A., poichè vivendo in un piccolo centro come Bagheria, non era opportuno che i suoi affari si conoscessero in giro. Ammette di conoscere Tommaso Scaduto ma esclude di avere avuto rapporti di alcun genere col medesimo, e col fratello, Lorenzo Scaduto (genero di Filippo Ragusa). Afferma avere conosciuto quest’ultimo negli U.S.A. ed esclude di avere avuto contatti telefonici col medesimo, al quale però ha stampato magliette pubblicitarie per la pizzeria.

Dichiara di non conoscere Cusimano e non sa dare alcuna spiegazione in ordine alle telefonate, ricevute dalla sua utenza, in cui si parla del predetto. Dichiara di non conoscere Salvatore Ferrara, mentre, come si è visto, si trovava con costui all’aeroporto Punta Raisi per rilevare Filippo Ragusa e Filippo Ricupa.

Ammette di avere conosciuto a New York: Filippo Ricupa e di avere ricevuto due o tre telefonate da quest’ultimo, il quale si informava con lui se Filippo Ragusa era arrivato. Ora, è veramente incredibile, oltre che smentito dal contenuto delle telefonate sopra riportate, che il Ricupa, il quale era a casa dell’amica di Filippo Ragusa (Esmeralda Ferrara) a Roma, telefonasse al Muratore per sapere da questo ultimo se il “compare” era arrivato, mentre è vero esattamente il contrario e, cioè, che il Muratore telefonava a Roma e si informava col Ricupa circa l’arrivo del Ragusa.

Ammette che, nel febbraio 1980, Filippo Ragusa era giunto a Bagheria, ma esclude di esserlo andato a prendere all’aeroporto. Solo a seguito delle contestazioni del G.I, ammette di esserlo andato a prendere e conferma che col Ragusa vi era il Ricupa con moglie e figli e che gli stessi erano stati suoi ospiti in campagna. Ammette di essere andato all’appuntamento all’Extrabar con Filippo Ragusa e dichiara di avere accompagnato quest’ultimo che doveva incontrarsi con due americani, dei quali, naturalmente, esso Muratore non conosce i nomi.

Dichiara di non conoscere né Ciccio l’americano né Frank Castronovo e, quando gli viene contestato il contenuto della telefonata con Angelo Ficano, nella quale si parla, appunto, di accompagnare all’Aeroporto Ciccio l’Americano, risponde: “trattasi di una comune telefonata di cui non ho tenuto conto” (...).

In ordine alla telefonata fra lui ed Angelo Ficano del 6 febbraio 1980 (...) dichiara che il Ficano avrebbe dovuto procurargli delle piante di mandarino e che, non avendogliele ancora fornite, si informava se esso Muratore se le era procurate da sé. Ma non vi è chi non vede come tale spiegazione sia inaccettabile alle stregua del contenuto della telefonata […]. Dichiara di conoscere Francesco Lo Presti, in quanto cognato di Filippo Ragusa, ma di avere col medesimo soltanto rapporto di saluto.

Tale affermazione è smentita dalla telefonata¨ fra Letizia Di Pasquale e Franca Battaglia, in cui la prima avverte la seconda che, stavano recandosi a casa della stessa Fifuzzo e Gino per prelevare il termometro. Dichiara di conoscere Esmeralda Ferrara per averla vista, soltanto a Palermo in compagnia di Filippo Ragusa. Si è visto, invece, che è stata registrata la contemporanea presenza del Muratore, di Filippo Ragusa e di Esmeralda Ferrara all’hotel City di Varese.

Nell’interrogatorio del 7 novembre 1980 (...), il Muratore: finalmente si ricorda di essere stato negli Usa, con la moglie, per quattro giorni, nel gennaio 1980 per motivi attinenti alla spedizione di magliette da lui acquistate in U.S.A. Viene spontaneo chiedersi quale vantaggio economico avrebbe potuto ricavare il Muratore dall’acquisto di tali magliette in U.S.A. se per farle venire in Italia, ha dovuto sostenere un costoso viaggio transoceanico, per giunta in compagnia della moglie.

Si ricorda di conoscere Ferrara Salvatore, perchè presentatogli da Filippo Ragusa, e di averlo incontrato, una volta, a Porticello ed un’altra volta all’aeroporto di Palermo, all’arrivo di Filippo Ragusa, di Filippo Ricupa e degli altri. Si ricorda di avere alloggiato, all’hotel City di Varese il 24.2.1979, con Filippo Ragusa e con Esmeralda Ferrara e afferma che doveva recarsi a Trento per visitare i parenti della moglie (ma non in compagnia della stessa e che aveva dato un passaggio al Ragusa e alla Ferrera, che si dovevano recare nell’Italia settentrionale per acquistare una pelliccia alla Ferrara.

Afferma che il viaggio era stato compiuto con la sua autovettura e che avevano alloggiato a Varese, perchè poi si dovevano recare a Campione di Italia: che il Ragusa aveva acquistato la pelliccia per la Ferrara in un paesino non meglio identificato. Dichiara di non ricordare se i due lo avevano accompagnato a Trento, ma ricorda che poi aveva lasciato entrambi a Roma.

Si affida all’intelligenza del lettore ogni commento sull’attendibilità di siffatta dichiarazione!
Ammette di avere cambiato dollari presso la filiale di Palermo della Sicilcassa, che provenivano da Mario Di Pasquale (...). Ammette di conoscere Giovanni Bellavia perchè aveva effettuato per lui la stampa di magliette pubblicitarie e dichiara che aveva acquistato e fatto acquistare mobili presso la Cordemo (ai Bellavia Giovanni).

Nell’interrogatorio del 9.2.1931 (...), il Muratore tenta, soprattutto, di fornire una razionale giustificazione dei suoi rapporti con Giovanni Bellavia. Paolo Guarino, Angelo Ficano Filippo Ragusa Paolo Scaduto […] Ma a parte ogni considerazione sulla credibilità di tali affermazioni, resta il dato dei suoi molteplici rapporti con tanti personaggi implicati nel traffico di stupefacenti e nel contrabbando di sigarette. […].

Infine, nell’interrogatorio del 23.4.1981 (...), Giorgio Muratore dichiara: che non conosce Paolo La Porta benchè la sua utenza di Bagheria sia stata chiamata da quella americana di Paolo La Porta il 4, il 10, il 15, il 19 (due volte), il 22 ottobre ed il 13.11.1979; e giustifica tali telefonate con solleciti fatti a lui dal titolare di una pizzeria per l’invio di magliette pubblicitarie e con richieste di notizie su Filippo Ragusa. […]; che il vaglia cambiario di Lire 10 milioni all’ordine di Cusimano Antonio, versato nel suo conto corrente il 30.5.1979, costituiva il pagamento di due brillanti, acquistati a New York de persone che non sapeva indicare e introdotti di contrabbando in Italia.

Ora, tale versione, anche se confermate da Antonio Cusimano (…), appare veramente fantasiosa, specie se si considera che il Cusimano afferma di aver conosciuto casualmente il Muratore sulla nave Palermo-Napoli.

Inoltre, tele assegno fa parte di una partita di assegni per ben 156 milioni, richiesti da Priolo Salvatore il 25.3.1979 (...), tutti all’ordine del Cusimano, sulla cui causale il Cusimano stesso ha fornito giustificazioni inattendibili […] inammissibile che non si abbia alcuna prova documentale di in credito di ottanta milioni!).

Dichiara di non ricordare nulla circa gli assegni per 14 milioni versati nel suo c/c il 3.4.1979, se non che aveva cambiato detti assegni a qualche conoscente. Anche a tal proposito non può non rilevarsi come sia assurdo che il Muratore non ricordi nulla di tale fatto, specie se si considera che ha dato ben più precise spiegazioni per assegni di importo esiguo.

Ed il fatto ancora più strano è che l’assegno di 4 milioni sia stato richiesto da tale Scalia Vincenzo, nato in San Giovanni in Fiore il 13.5.1935, residente in Usa fin dal 1971, e che l’altro assegno di £. 10.000.000 sia stato consegnato allo Scalia da Vincenza Farella (...) per l’acquisto di un immobile. Anche questa operazione bancaria del Muratore ci riporta a personaggi residenti negli Usa anche se il Muratore non ha voluto rivelare chi ha consegnato gli assegni e soprattutto la causa di tale consegna.

Riassumendo, può ben dirsi che nei confronti di Giorgio Muratore, sussistono specifiche prove che lo coinvolgono nella spedizione dell’eroina sequestrata a Cedrate di Gallarate il 15.3.1980, nonché univoci elementi che lo indicano inserito in una stabile organizzazione, molto articolata e complessa, che si occupa di attività illecite ed anche di traffico di stupefacenti.

I suoi intimi rapporti con Paolo Guarino e con altri personaggi, ben noti alle F.G. come contrabbandieri, e le tracce tangibili nel suo conto corrente di cambio di dollari e di denaro certamente proveniente da contrabbando, sono chiaro indice, ad un tempo, della sua appartenenza ad organizzazioni mafiose e della ibrida commistione, cui si accennava, fra contrabbando di sigarette e traffico di stupefacenti.

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