- La crisi tra Occidente e Russia e l'imposizione di sanzioni economiche a Mosca che potrebbero presto riguardare anche il gas naturale, hanno innescato una corsa di singoli paesi europei, soprattutto i più dipendenti dal gas russo, a diversificare il tipo di energia e i paesi fornitori.
- Questa situazione di emergenza mette a rischio gli obiettivi verdi della Ue. Ma, oltre a ciò, rischia anche di innescare una competizione intraeuropea piuttosto sciocca e controproducente sulla ricerca di nuovi fornitori di gas naturale.
- Oltre a questioni legate al sistema concorrenziale vi è quindi anche un problema infrastrutturale che è evidente anche nella questione delle strutture di stoccaggio del gas e di capacità di rigassificazione disponibile.
La crisi tra Occidente e Russia e l'imposizione di sanzioni economiche a Mosca che potrebbero presto riguardare anche il gas naturale, hanno innescato una corsa di singoli paesi europei, soprattutto i più dipendenti dal gas russo, a diversificare il tipo di energia e i paesi fornitori. I progetti di abbandono del carbone da parte di molti paesi europei sono già stati posticipati o si sta seriamente pensando di farlo. La Germania, uno dei paesi più dipendenti dagli idrocarburi russi, ha annunc



