Totò' Riina entra nell'aula bunker del palazzo di Giustizia di Palermo /Foto LaPresse
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Totò' Riina entra nell'aula bunker del palazzo di Giustizia di Palermo /Foto LaPresse
  • Subito dopo il fermo di Totò Riina, il capo dei capi di Cosa Nostra, gli ufficiali dei reparti speciali assicurano “un costante e attento controllo” del covo per più di due settimane. Si scoprirà però che la sorveglianza della casa del boss viene inspiegabilmente abbandonata poche ore dopo.
  • Sotto processo per favoreggiamento, il colonnello Mario Mori e il capitano “Ultimo” verranno assolti perché “il fatto non costituisce reato”. Ma i dubbi sul loro operato restano: per alcuni Mori è un diavolo, per altri un salvatore.
  • L’ambiguo ruolo del mafioso Balduccio Di Maggio che, “casualmente” individuato in Piemonte, chiede di parlare con il generale Francesco Delfino e vuota il sacco su Riina.

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