La ministra prende tempo quando serve, ma ascolta i rilievi del parlamento: su trojan, intercettazioni e presunzione di innocenza è riuscita a introdurre modifiche senza far rompere la maggioranza litigiosa
Compatta, la maggioranza ha votato in commissione Giustizia le modifiche che restringono il campo d’azione al trojan e lo limitano il flusso di comunicazione del dispositivo intercettato.
La modifica, voluta dal fronte “garantista” guidato da Enrico Costa di Azione, prevede che serva un decreto di perquisizione ed eventuale sequestro per acquisire le fotografie e la rubrica telefonica, che sono dati statici.
La tecnica della ministra sta sedando i conflitti in maggioranza: lascia lavorare il parlamento, recepisce i rilievi ma tiene per sè l’attuazione e, nel caso di intoppi, guadagna tempo e non forza la mano.
La giustizia è stata uno dei terreni più spinosi per gli ultimi governi, ma il cambio di metodo imposto dalla guardasigilli Marta Cartabia è tangibile per tutti e sta tenendo insieme la pur eterogenea maggioranza. La tecnica della ministra è quella dei piccoli passi: lasciar lavorare il parlamento, seguendo tuttavia da vicino il lavoro delle commissioni Giustizia; dare il via libera su alcune questioni di principio – la presunzione di innocenza e la modifica del decreto ministeriale sulle ta



