*Presidente di Agi

Lavoro e sostenibilità, specializzazioni forensi e processo civile.  Questi i grandi temi sui quali abbiamo dialogato a Lucca, durante l’annuale Convegno di AGI - Avvocati Giuslavoristi Italiani - AGI - dal titolo “Il Valore del Lavoro.

Oltre 700 avvocate e avvocati giuslavoristi provenienti da tutta Italia hanno seguito con interesse i dibattiti, le tavole rotonde, le presentazioni delle pubblicazioni più recenti - alcune promosse dalla stessa AGI – e i workshop che si sono susseguiti nel corso delle tre giornate.

Un programma di altissimo valore scientifico grazie anche alla presenza di accademici, magistrati, giornalisti e giuristi.

Il filo rosso del Convegno è stato, appunto, il tema del lavoro come valore sociale e ambientale volto alla tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e alla crescita virtuosa delle imprese.

La sostenibilità del lavoro a 360° ci ha portato a riflettere su responsabilità sociale e ambientale dell’impresa, politiche retributive e contrattazione, nuove tecnologie, parità di genere.

Non sono mancati alcuni temi di grande rilevanza e attualità nell’Avvocatura: le specializzazioni, la prevedibilità delle decisioni, il regolamento sulla redazione degli atti giudiziari.

Specializzazioni

Entrando nel merito di alcune questioni, si è discusso di specializzazioni con rappresentanti delle associazioni specialistiche (e non) maggiormente rappresentative (Camere Penali e Civili, Uncat, Aiaf, Aiga), assieme alle quali i giuslavoristi sono sempre stati in prima linea in un percorso necessario che permetta all’avvocatura di essere pronta ad affrontare le sfide di una società in continua trasformazione.

Nel suo intervento, il past-president di AGI Aldo Bottini ha sottolineato, nonostante un regolamento ormai definito, l’impasse in cui ci troviamo: i percorsi di comprovata esperienza - una delle modalità per ottenere la qualifica di avvocato specialista - non sono ancora stati avviati, né sono partite le nuove scuole nonostante le linee guida approvate.

Alla fine di un lungo percorso iniziato nel lontano 2012 è impensabile che tutto il lavoro fatto, vada perso.  Per questa ragione riteniamo sia opportuno continuare ad agire con le associazioni specialistiche per arrivare a una positiva conclusione di questa vicenda.

Importante è stato il “Dialogo” con Margherita Cassano, prima presidente della Corte di Cassazione.

Tante le questioni trattate: nomofiliachia, poteri del giudice, riforma del processo del lavoro.

In particolare, sul regolamento sulla sinteticità degli atti la Presidente ha detto di ritenerlo uno sforzo per far funzionare la giustizia in modo più efficace, sottolineando come sintetizzare non significhi banalizzare ma essere capaci di prospettare, con le giuste e specifiche argomentazioni, una tesi difensiva.

Come AGI riteniamo che scrivere atti brevi non contribuirà ad accelerare la definizione dei processi né credo che la misura sarà efficace, nella consapevolezza che le dimensioni di un atto non possono incidere sui mali atavici della giurisdizione, con la speranza che la magistratura non si senta autorizzata a effettuare valutazioni stilistiche degli atti a discapito degli utenti della giustizia.

Preoccupa anche una possibile deumanizzazione del processo: speriamo non si arrivi alla compilazione di modelli standard restringendo il ruolo, fondamentale in democrazia, di una libera Avvocatura.

Diritto civile

La specificità del diritto del lavoro rispetto al diritto civile garantisce una tutela differenziata e un processo efficiente a vantaggio delle parti coinvolte che funziona da 50 anni, cosa più unica che rara nel nostro Paese.

Un processo che si basa sul principio dell’oralità che è indissolubilmente legato ai principi di immediatezza e concentrazione: la trattazione orale, in udienza, d’innanzi al medesimo giudice, il quale entra in contatto diretto con le parti, i loro difensori, i mezzi di prova e, in tempo breve, può arrivare alla decisione.

L’oralità è proprio il presupposto dell’immediatezza e della concentrazione e consente il libero contraddittorio delle parti in condizioni di parità. Oralità anche come mezzo per ottenere la ragionevole durata di un processo: se viene meno l’oralità, viene meno il processo.

Significative le riflessioni emerse nel “Dialogo” tra Bruno Caruso, avvocato e professore ordinario di Diritto del lavoro dell’Università degli Studi di Catania, e Orsola Razzolini, avvocata e professoressa associata di Diritto del lavoro dell’Università degli Studi di Milano, sul “Valore del lavoro e libertà economiche nell’impresa sostenibile: un necessario equilibrio tra socialità ed efficienza”.

È ormai chiaro che la questione ambientale è un valore rilevante non solo per l’opinione pubblica, ma anche per il legislatore.

Sulla tutela dell’ambiente la Costituzione, con la modifica degli art.9, afferma che i principi rispondono all’interesse delle future generazioni e, con la modifica dell’art.41, che l’iniziativa economica privata non può nuocere alla salute e all’ambiente, spingendoci a riconsiderare il diritto del lavoro in una prospettiva comune a quello ambientale.

Il confronto

D’altra parte, alcuni Stati già si stanno muovendo in questa direzione.

Penso alla Francia e alla Germania che hanno già in vigore leggi che obbligano le grandi imprese a vigilare sul rispetto dell’ambiente. Un cambiamento - uno dei tanti - che si rifletterà anche nel diritto del lavoro.

Le avvocate e gli avvocati giuslavoristi non possono farsi trovare impreparati.

Non poteva mancare il confronto con i rappresentanti di Cgil-Cisl-Uil, (Andrea Borghesi, Giorgio Graziani, Tiziana Bocchi) di Confindustria e delle imprese (Eleonora Anselmi, Azzurra Morelli e Carlo Romeo) e Confcommercio (Paolo Baldazzi) sul valore del lavoro e le politiche retributive, con il salario minimo al centro del dibattito.

Altro tema è stato quello dell’Intelligenza Artificiale con i contributi della professoressa di procedura civile all’Universita di Pavia, Cinzia Gamba, dell’avvocato giuslavorista Andrea Stanchi, del presidente della Sezione Civile del Tribunale di Livorno Gianmarco Marinai. Tra chi ne rimarca le potenzialità e chi, invece, teme che questi strumenti cambieranno l’impatto del diritto nella sua configurazione, crediamo che gli avvocati abbiano il dovere di affrontare e governare questo cambiamento, realizzando un uso virtuoso dell'Intelligenza Artificiale negli studi e nelle aule dei Tribunali, in ausilio e a sostegno al Sistema Giustizia e non in sua alternativa o sostituzione.

Abbiamo rivolto lo sguardo alla dimensione internazionale, la tavola rotonda sulla proposta di Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa al dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità.

A illustrare alcuni contenuti della proposta è stato Juan Gómez-Riesco Tabernero de Paz, esperto nazionale distaccato presso la Commissione europea. Quindi l’avvocato di Berlino Robert Grabosch ha parlato della legge tedesca sulle due diligence dei fornitori (Lieferkettensorgfaltspflichtengesetz) che estende gli obblighi per il rispetto dei diritti umani e ambientali al campo commerciale e imprenditoriale; ed Antoine Lyon-Caen, professore di Diritto del lavoro dell’Università Paris Nanterre e avvocato al Consiglio di Stato e Corte di Cassazione, ha invece illustrato la legge sulla diligenza francese.

Da Daniel Gros, direttore dell’Institute for European Policymaking, è arrivata provocatoriamente una domanda in merito alla proposta: «L’approccio di costringere le imprese a certificare i rischi serve davvero ad aiutare i paesi in cui questi rischi possono verificarsi oppure può frenarne lo sviluppo?».

La sostenibilità

Nell’ultimo “Dialogo” del sabato, condiviso con il Pianeta Terra Festival, le riflessioni di Pietro Curzio, presidente emerito della Corte di Cassazione, che sul lavoro ha sottolineato come «dignità è anche tutela dell’integrità psico-fisica e sebbene sulla sicurezza sul lavoro siano stati compiuti molti passi avanti, la situazione resta critica. E non si risolve infliggendo sanzioni penali ma con la prevenzione».

E Luisa Corazza, professoressa ordinaria di Diritto del lavoro dell’Università degli Studi del Molise, che sulla sostenibilità del lavoro ha aggiunto come sia necessario individuare «un sentiero comune per cui senza solidarietà sociale è difficile raggiungere sostenibilità ambientale e viceversa, un approccio verso il quale va anche la direttiva europea sulla diligenza delle imprese». Nel confronto anche gli stimolanti spunti di Edoardo Zanchini, direttore dell’ufficio clima del Comune di Roma, già vice presidente di Legambiente, e dell’avvocata Valeria De Lucia.

Infine, abbiamo ricordato un grande avvocato e accademico, Riccardo Del Punta, un faro di straordinaria luce per tutti noi e per il mondo del lavoro, al quale sarà intitolata la scuola di alta formazione AGI che insieme a Luca Boneschi, Riccardo, ha contribuito a fondare.

Abbiamo, infine, dato rilievo alla funzione sociale dell’Avvocatura con la presentazione, affidata agli avvocati Sergio Cosentino e Daniela Palmieri, del progetto “AGI per i rifugiati”: uno sportello permanente di consulenza giuslavoristica gratuita offerta alle rifugiate e ai rifugiati, in convenzione con le associazioni che curano l’accoglienza ossia la Comunità Valdese e Welcome Refugees; ed è stato proiettato una video interiorità all’attivista afghana per i diritti delle donne Ibrahim Khel (è visibile sul canale YouTube di AGI).

Un evento, quindi, pieno di contenuti che prosegue il percorso di riflessione e analisi avviato in questi anni da AGI sui temi del lavoro e sulla centralità del ruolo delle avvocate e degli avvocati giuslavoristi: il prossimo appuntamento a Roma nel 2024, a settembre.

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