Nelle prossime settimane, la Corte di Giustizia Ue valuterà se la normativa europea e quella italiana in tema di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare rispettano la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. Se la Corte riscontrasse violazioni, sia il legislatore Ue che quello nazionale dovrebbero intervenire sulle relative discipline
Se i giudici si ostinano a verificare la conformità delle norme rispetto al diritto dell’Unione europea, ciò non significa che abbiano preso di mira le politiche del governo Meloni in tema di immigrazione. Basti pensare alla questione pregiudiziale circa il reato di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, sollevata dal tribunale di Bologna dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Ue. I dubbi del tribunale riguardano in primis la normativa europea, e solo di conseguenza anche la legge nazionale



