Da quasi due anni i vertici della magistratura e delle istituzioni hanno in mano le dichiarazioni dell’avvocato Amara che parla di una presunta loggia segreta “Ungheria” che ricorda la P2: dalla procura di Milano, al Csm, al Quirinale. Eppure nulla si muove ma neppure Amara viene accusato di calunnia, anzi resta al centro di importanti indagini di vari uffici.
- Sul Consiglio superiore della magistratura si è abbattuto un altro scandalo, che per proporzioni sembra addirittura maggiore e di cui la vicenda Palamara potrebbe essere solo un filone minore.
- Al centro c’è Piero Amara, ex avvocato di Eni e implicato in vari processi, che riempie sette verbali di dichiarazioni ai magistrati, nei quali rivela l’esistenza di una presunta loggia segreta detta “Ungheria”, composta da magistrati e funzionari dello Stato.
- Esiste o non esiste la loggia “Ungheria” dei racconti di Amara? Una scorciatoia per affrontare questo problema è discutere l’attendibilità di Amara, le cui parole sono alla base di tante inchieste in corso. Se crolla la sua credibilità, anche quelle inchieste vacillano.
La magistratura italiana stava cercando di risalire la china dopo il caso Palamara del mercato delle nomine nelle procure. Invece sul Consiglio superiore della magistratura si è abbattuto un altro scandalo, che per proporzioni sembra addirittura maggiore e di cui la vicenda Palamara potrebbe essere solo un filone minore. Visto che è molto intricata, proviamo a fare ordine. La vicenda esplode nei giorni scorsi e a dare il via è la pubblicazione sul nostro giornale di un inchiesta giornalistic



