Archiviata a Perugia l’indagine sulla cosiddetta “Loggia Ungheria”, il caso che vede coinvolto l’ex pubblico ministero Luca Palamara e l’ Piero Amara è tutt’altro che finito. Da una parte infatti nella richiesta di archiviazione, secondo quanto ricostruito da Corriere e Repubblica, si fa riferimento a una nuova indagine in cui Palamara risulterebbe indagato per istigazione alla corruzione, mentre dall’altra la notizia di questa nuova indagine ha portato i pubblici ministeri di Perugia ad aprire un nuovo fascicolo sulla fuga di notizie.

Il fascicolo sulla fuga di notizie è stato aperto dalla procura di Perugia dopo la pubblicazione di alcuni contenuti della richiesta di archiviazione, inviata dai pubblici ministeri al giudice per le indagini preliminari, che non erano stati resi pubblici. 

Il caso Musco

L'ipotesi di accusa nei confronti di Palamara riguarderebbe il presunto interessamento dell'allora componente del Consiglio superiore della magistratura per agevolare l’ex magistrato Maurizio Musco, amico di Amara e all'epoca accusato di abuso d'ufficio.

Palamara ha annunciato una «nuova denuncia penale a Firenze segnalando alla procura generale della Cassazione la gravità della condotta degli inquirenti perugini».

«Le notizie pubblicate fanno riferimento a fatti e vicende che in alcun modo mi sono state contestate». ha sottolineato oggi Palamara. Nel corso dell’interrogatorio del 14 giugno in cui gli furono contestate le accuse di Amara che Palamara definisce «fantasmagoriche», argomenta l’ex membro del Csm, «dissi al procuratore Cantone che a quel punto sarebbe stato più divertente contestarmi il tentato omicidio».

Secondo Palamara il suo interessamento alla vicenda Musco sarebbe stata già smentita dalla documentazione già a disposizione della Procura di Perugia e le dichiarazioni di Amara, è la ricostruzione dell’ex pm, servirebbero a salvare procedimenti in corso, in questo caso proprio quelli contro l’ex magistrato.

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