Alla fine l’iniziativa dei 13 togati del Csm in difesa della giudice di Catania, Iolanda Apostolico, oggetto di attacchi da parte del ministro Matteo Salvini, ha avuto un primo esito positivo.

La prima Commissione del Csm, infatti, ha deliberato a maggioranza e con la sola astensione del presidente Enrico Aimi (laico di centrodestra in quota Forza Italia) l’apertura della pratica a tutela della autonomia ed indipendenza della magistratura determinata dal caso Apostolico.

A favore ha votato anche Eligio Paolini, componente della commissione in quota Mi, che non aveva sottoscritto la richiesta di pratica a tutela.
«La verifica circa la pendenza di numerose richieste di apertura di pratica a tutela scaturite da espressioni ritenute dai proponenti lesive della autonomia ed indipendenza della magistratura ha indotto la commissione a deliberare preliminarmente (all’unanimità) la analisi urgente delle stesse onde valutarne la riunione alla nuova pratica, ritenendo assolutamente necessario affrontare il tema con la completezza che merita», ha fatto sapere il Csm.

Cosa sta succedendo

Ora che la formale apertura è avvenuta, ci sarà una discussione interna che dovrebbe avere un iter abbastanza rapido.

Anche alla luce delle molte perplessità sollevate dalla vicenda – prima tra tutte la contrarietà della corrente conservatrice di Magistratura indipendente a sottoscrivere la pratica – fonti interne al Csm hanno spiegato che esisterebbero resistenze a dare corso con celerità alla pratica.

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