Il corso di futuro accelerato imposto dal Covid ha spinto tutte le professioni ad interrogarsi sull’utilizzo di nuove tecnologie e sulla possibilità di sfruttare la diffusione delle nuove forme di comunicazione. Anche i notai si sono interrogati sulla possibilità, e sulla opportunità, di svolgere la propria attività, o meglio una parte di essa, a distanza.

Come è naturale, le prime sperimentazioni sono nate in ambito societario ed in particolare in relazione alle assemblee societarie. Infatti, grazie ad una illuminata intuizione della Commissione Massime del Consiglio Notarile di Milano (massima n. 187), si sono iniziate a tenere assemblee societarie interamente a distanza, utilizzando sistemi di videoconferenze ormai diffusissimi. La soluzione è stata talmente apprezzata da essere recepita dal legislatore nel decreto Cura Italia all’art. 106, anche per gli enti del terzo settore.

Lo sforzo telematico in emergenza

Inoltre, come è noto tra gli addetti del settore, anche per la costituzione delle società si potranno a breve utilizzare gli strumenti digitali. Infatti il disegno di legge di delegazione europea 2019-2020 per il recepimento della direttiva (UE) 2019/1151 prevede che la costituzione di società a responsabilità limitata possa avvenire on-line, con atto pubblico formato mediante l’utilizzo di una piattaforma che consenta la videoconferenza con il notaio e la sottoscrizione dell’atto con firma elettronica riconosciuta. Il Consiglio Nazionale del Notariato sta già lavorando mettere a disposizione una piattaforma proprietaria che garantisca gli stessi standard di sicurezza e di efficienza tipici dell’attività notarile in presenza, che passa dall’accertamento dell’identità delle parti, dalla verifica delle loro volontà con l’adeguamento delle stesse alla legge, la stipula dell’atto e l’effettuazione dei relativi adempimenti.

Quello su cui ci si sta interrogando è se sia possibile introdurre, almeno per la fase emergenziale, uno strumento che consenta ai cittadini di sottoscrivere alcuni atti con le garanzie del notaio utilizzando le nuove tecnologie di comunicazione. In particolare, il dibattito riguarda la proposta di poter sottoscrivere una procura notarile a distanza. Attualmente il soggetto che deve partecipare alla stipula di un atto notarile e non può spostarsi da casa, perché positivo al Covid o in isolamento fiduciario, o semplicemente che trovandosi in zona rossa o arancione non possa uscire dal Comune o dalla Regione, non ha altra alternativa che quella di rinviare la stipula fintanto che non riceva un risultato negativo di un tampone. Ma questa non è una soluzione che dia risposta a chi abbiano urgenza di acquistare la casa, di stipulare il mutuo (prima che cambiano i tassi di interesse), di vendere il bene ed incassare i soldi necessari a pagare eventuali debiti evitando atti esecutivi di creditori insoddisfatti, di stipulare l’atto negoziale societario in quel determinato esercizio sociale. Queste ed altre sono le ipotesi che suggeriscono di trovare una soluzione impedire al COVID di intralciare, ancor di più, lo svolgimento della vita quotidiana di ognuno di noi.

L’esempio di Francia e Belgio

D’altro canto, proprio la fase emergenziale ha spinto altri Paesi, come Francia e Belgio ad approvare leggi che consentono la procura notarile a distanza, con soddisfazione degli operatori e dei cittadini.

Ovviamente l’attrazione verso la modernità o le nuove tecnologie non può far perdere di vista le esigenze di sicurezza e di certezza dei traffici commerciali, garantite dal notaio. Si tratta, quindi, di individuare le soluzioni migliori, assicurando certezza e sicurezza.

Il notariato è parte attiva nella lotta al riciclaggio, e anche l’eventuale introduzione della procura a distanza deve consentire che siano mantenute e garantite tutte le possibili tutele, come avvenuto ad esempio in Francia, dove la nuova legge distingue le ipotesi in cui il cliente sia già conosciuto dal notaio dal caso in cui, mancando la pregressa conoscenza devono essere adottate maggiori accortezze.

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