Il procuratore interviene sulle riforme annunciate dal governo e spiega la loro pericolosità. «Dopo il caso Palamara, il Quirinale doveva azzerare il Csm. Le stese di camorra? Non le capisco»
Incontriamo Nicola Gratteri, da tre mesi procuratore a Napoli, in una scuola della provincia, per la precisione a Giugliano, comune nell’area nord, cresciuto a mattone e camorra. Pochi giorni fa nel campo rom cittadino è morta una bambina di sette anni, fulminata da un cavo elettrico scoperto. Un territorio epicentro del sistema di smaltimento illecito dei rifiuti dove negli anni novanta camorra e imprenditoria criminale hanno trasformato le discariche in bombe ambientali. Al suo arrivo a Napo



