Oltre 2.000 avvocate e avvocati, una comunità che riunisce sensibilità diverse e le fa dialogare su diritti, giustizia, lavoro e impresa.

La storia plurale di AGI si intreccia con la storia del Paese e dell’Europa, e con momenti storici internazionali complessi e drammatici. Ci siamo confrontati con eventi straordinari, con riforme e provvedimenti legislativi che sono stati di grande impatto per le lavoratrici e i lavoratori e le imprese: il crollo economico del 2008, la legge Fornero, il Jobs Act. Poi con la pandemia: il lockdown e il ricorso massiccio al lavoro agile e al telelavoro e l’uso obbligatorio del green pass. Infine, dopo tanti altri conflitti come quello in Siria o nello Yemen, con la guerra in Ucraina e la conseguente crisi umanitaria ed energetica.

I giuslavoristi hanno sempre mantenuto la barra dritta e, pur da angolazioni diverse, di matrice datoriale o pro labour, hanno continuato a fare proposte concrete con al centro il diritto del lavoro: analizzando il bilanciamento tra esigenze produttive delle imprese e diritti delle lavoratrici e dei lavoratori; i mutamenti sul territorio per la maggiore presenza di fabbriche con un alto livello di automazione e di “imprese 4.0”; le conseguenze sui tempi e sui luoghi del lavoro, sempre più sfumati, sugli accordi nazionali, sulla contrattazione aziendale e sul welfare.

Molto più recentemente abbiamo contribuito con le nostre osservazioni e proposte all’approvazione della riforma del processo civile che prevede il superamento del Rito Fornero e l’estensione della negoziazione assistita alle avvocate e agli avvocati per le materie di lavoro.

Queste ultime norme, appunto, sono il frutto di anni di iniziative di AGI, che ora ha davanti a sé un ulteriore impegno nell’iter di definizione della delega, anche alla luce dell’incomprensibile esclusione, dai gruppi ministeriali, dei giuslavoristi che si occupano quotidianamente di processo del lavoro: un’assenza (necessariamente da sanare) che rischia di determinare una visione parziale e conseguenti squilibri.

È bene sottolineare che la negoziazione stragiudiziale delle controversie di lavoro è strategica in chiave deflattiva ma anche nel comune interesse di imprese, lavoratrici e lavoratori di conseguire certezze in tempi brevi.

La funzionalità e rapidità delle soluzioni alternative alla giustizia ordinaria previene l’inasprimento dei conflitti, la cui valenza trascende i singoli casi e appare particolarmente auspicabile in questo periodo di difficoltà e potenziale crescita delle tensioni sociali.

Le specializzazioni

Ma facciamo un passo indietro, alle origini di AGI, sempre guardando alla modernizzazione della giustizia e al futuro della professione. L’associazione, sin dalla sua nascita, ha puntato sulla competenza e sulla formazione, chiedendo a gran voce l’approvazione delle specializzazioni forensi.

Una battaglia cominciata molti anni fa e che ha avuto un suo primo grande successo con la legge forense nel 2012 e poi con l’emanazione, nel 2020, del Decreto Ministeriale 163/2020. Specializzazioni che, dopo lo stallo dovuto alla pandemia, devono però entrare a pieno regime, superando gli ultimi ostacoli, perché sono fondamentali per una giurisdizione più efficiente e di qualità. AGI, unica associazione di avvocate e avvocati giuslavoristi nell’elenco delle associazioni specialistiche forensi del Cnf, in questi 20 anni ha messo in campo le infrastrutture per realizzare questo cambiamento, varando una scuola di Alta Formazione e definendo accordi di collaborazione con alcuni fra i principali atenei italiani.

Serve l’ultimo passo affinché si riconosca finalmente sia la “comprovata esperienza” sia i titoli di specializzazione già conseguiti negli scorsi anni. In questo senso siamo certi che il Cnf darà il suo importate contributo.

Infine, AGI è una associazione che prevede già nel suo statuto la parità di genere: un elemento fondante per i diritti di tutte e tutti.

E i frutti di questa battaglia sono ampiamente visibili nella grande crescita di avvocate tra i propri soci, oltre il 40%, e nella presenza anche ai vertici stessi dell’associazione. Forti di questa sensibilità, in queste settimane abbiamo chiesto in tutte le sedi di programmare una risposta di sistema alle ricadute a lungo termine della pandemia e della guerra in corso, le cui prime vittime nel mondo del lavoro, sia dipendente sia autonomo, sono le donne in termini di occupazione, di mancata condivisione delle responsabilità familiari e dei redditi.

Si deve immediatamente dare efficacia alla nuova legge sulla parità salariale e agli interventi contenuti nell’ultima Legge di Bilancio sulle pari opportunità: è un passaggio strategico per la tenuta sociale di tutto il Paese.

Venti anni di pluralità e di dialogo, battaglie e proposte, che hanno storicizzato il nostro ruolo per un futuro da protagonisti. 

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