L’inchiesta in Calabria

La sinergia tra le mafie invade il business del petrolio

LaPresse Valeria Ferraro / LaPresse
LaPresse Valeria Ferraro / LaPresse

Il versante calabrese della maxi inchiesta “Petrolmafie spa” che tocca anche Roma e Milano ha messo in luce come gli interessi di ‘ndrangheta e camorra si siano allargate al petrolio che «rende più della droga»

  • Le indagini di Catanzaro e Reggio Calabria sono di fatto la prosecuzione dell’inchiesta Rinascita Scott, «perché toccano uno degli metodi di riciclaggio di denaro della famiglia Mancuso di Limbardi», ha spiegato Nicola Gratteri.
  • Le ipotesi di reato riguardano un meccanismo di frode fiscale, false fatturazioni per evadere l’iva e le accise sui prodotti petroliferi, riciclaggio e autoriciclaggio, in un ambito territoriale che riguarda Campania, Sicilia e Calabria.
  • Il meccanismo era quello di importare dall’est Europa prodotti petroliferi artefatti, che poi sarebbero stati venduti in Italia come se fossero gasolio per autotrazione, che gode di un regime di imposta maggiore e dunque con un margine di guadagno molto più alto.

Per continuare a leggere questo articolo