la riforma

  L’ambizione di Cartabia di riformare il carcere contro la sua maggioranza

 

  • La ministra vorrebbe mettere mano all’ordinamento penitenziario, ma si scontra con le ragioni politiche Lega e Cinque Stelle.
  • La sensazione in ambienti dem è che il vero nemico di una possibile riforma sia più la Lega che il Movimento. La speranza è che, una volta assestata la leadership di Giuseppe Conte, con i Cinque stelle sia possibile affrontare un discorso di merito
  • L’escamotage potrebbe essere il ritocco al ddl penale, che già prevede alcune novità, come che sia il giudice della cognizione e non più quello di sorveglianza ad applicare le pene alternative alla detenzione, se ritiene che favoriscano la rieducazione del condannato e se non riscontra pericolo di recidiva.

 

  Si fa presto a dire riforma dell’ordinamento penitenziario. In realtà, i buoni propositi della ministra della Giustizia, Marta Cartabia, rischiano di infrangersi contro la politica reale di una maggioranza spuria. Sull’onda dei terribili video dei pestaggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e sicuramente anche per personale sensibilità al tema di cui già si era occupata molto negli anni da giudice costituzionale, Cartabia ha esplicitato di voler mettere mano ai meccanismi che regola

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