Trent’anni dopo

Mani pulite: la parabola del pool tra politica, inchieste e polemiche

1993 Milano, il Pool di Mani Pulite, Antonio Di Pietro, Piercamillo Davigo, Gherardo Colombo e Francesco Greco
1993 Milano, il Pool di Mani Pulite, Antonio Di Pietro, Piercamillo Davigo, Gherardo Colombo e Francesco Greco
  • Guidati dal procuratore capo Francesco Saverio Borrelli, i magistrati che hanno svolto le indagini di Mani pulite sono  rimasti al centro della storia politica e giudiziaria italiana degli ultimi trent’anni.

  • Alcuni si sono candidati in politica, in particolare Antonio Di Pietro che ha fondato l’Italia dei Valori, Gerardo D’Ambrosio che si è candidato con l’Ulivo e Tiziana Parenti che ha lasciato il pool ed è stata eletta con Forza Italia.

  • Fino alla presunta loggia Ungheria dove Greco e Davigo si sono trovati su posizioni contrapposte, al culmine dello scontro interno alla procura di Milano.

Il “pool di Mani pulite” è la squadra di magistrati inquirenti, coordinati dal procuratore capo di Milano Francesco Saverio Borrelli, che ha lavorato all’inchiesta che ha contribuito al crollo della cosiddetta Prima repubblica. Il pool ha avuto varie fasi e diverse composizioni, ma in tutto vi sono transitati nove magistrati. Tre di loro – Francesco Saverio Borrelli, Gerardo D’Ambrosio e Francesco Greco – sono stati a capo della procura di Milano. Tre – Antonio Di Pietro, Tiziana Parenti e Gera

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